(ASAPS) BOLZANO – Da tempo l’autostrada del Brennero
ha posto la sicurezza dell’utenza tra i primi obiettivi.
Lo dimostra la lunga serie di interventi tecnici e umani che il
tracciato dell’arteria ha subito nel corso degli ultimi anni,
da quando i primi elicotteri sanitari giungevano sul luogo degli
incidenti. Non è una novità, poi, che i vertici
della A22 abbiano deciso di adeguare le caratteristiche della
strada anche alle sole linee guida proposte dall’Unione Europea,
quando cioè si tratta di semplici pareri non vincolanti.
E prima di mettere in pratica un progetto, servono studi esperimenti,
lunghi lavori e anche disagi per l’utenza, ma si tratta di
un cammino obbligato se il binomio mobilità e sicurezza
sono in testa ai propri pensieri. La notte del 18 febbraio scorso,
uno di questi test è stato effettuato all’interno
della galleria Virgolo. Un test operato nell’ambito del progetto
europeo UPTUN, acronimo inglese per “Cost-effective, Sustainable
and Innovative Upgrading Methods for Fire Safety in Existing Tunnels”.
Un progetto voluto con forza dalla Commissione Europea, nell’ambito
del 5° “Framework Programme, Competitive and Sustainable
Growth Programme”.
Tra i 41 organismi aderenti all’UPTUN,
dei quali molti sono università ed enti scientifici, l’Autostrada
del Brennero è l’unica società concessionaria
autostradale, che si è avvalsa della collaborazione della
Polizia Stradale, anch’essa partner del progetto. Una delle
ragioni principali dell’UPTUN, è proprio quello di
individuare e sviluppare le tecnologie più appropriate
e quelle che possano essere maggiormente utili, nell’ambito
applicativo dei tunnel di ogni tipo, soprattutto quelli stradali.
Nell’ambito di questo progetto, vengono effettuati test per
sperimentare proprio queste tecnologie, che porteranno non solo
ad una maggiore resistenza dei manufatti, ma anche a quella dei
protocolli di intervento in aiuto di chi potrebbe trovarsi in
ambienti improvvisamente letali, come accaduto al traforo del
Monte Bianco, di cui proprio in questi giorni si celebra il processo
francese, o come accaduto nel cuore del Gottardo, in Svizzera.
L’occasione bolzanina, è servita proprio per testare
materiali e tecniche, secondo uno schema già consolidato
e periodicamente applicato. “La questione della sicurezza
– ha detto il presidente di Autobrennero Ferdinand Willeit
– è al centro dell’impegno dell’A22 ed ha consentito
di dimezzare il numero dei morti per incidenti sull’arteria,
che sono passati dai 42 del 1992 ai 20 dell’anno appena concluso”.
Alcuni dei sistemi testati sono a dir poco rivoluzionari, come
il “setto Tunnel-plug ballon”, un sistema di palloni
che si gonfiano dalle estremità dell’incendio bloccando
ermeticamente i flussi d’aria, togliendo quindi ossigeno
alla combustione ed impedendo che i gas nocivi si propaghino nel
manufatto. Un sistema mutuato dalla tecnologia spaziale, per tappare
in tempi rapidi eventuali falle negli scafi delle navette.
Presto,
però, conosceremo nel dettaglio i risultati dell’esercitazione,
e affronteremo l’argomento con una sorta di reportage, per
vedere cosa è cambiato dopo le grandi tragedie. (ASAPS).