Minaccia di buttarsi da un viadotto dell'A26
Salvato dalla Polizia Stradale di Ovada
Per oltre un’ora gli agenti della Polizia Stradale di Ovada hanno ascoltato e parlato con l’uomo di 39 anni che questo giovedì mattina ha minacciato di gettarsi da un viadotto lungo la A26 Genova-Ovada. Quando gli agenti hanno raggiunto il cittadino di nazionalità marocchina (H.B.), il 39enne era seduto sul ciglio del viadotto con le gambe penzoloni nel vuoto. Usando particolare attenzione e sensibilità, gli agenti della Polstrada hanno convinto l’uomo ad aprirsi e tirare fuori quel malessere che l’aveva trascinato per la seconda volta su quel viadotto dell’A26. Già nel 2012, infatti, l’uomo aveva minacciato di gettarsi nel vuoto ed era stato poi riportato alla ragione sempre dagli agenti della Polstrada. Dietro il gesto del 39enne ci sarebbero difficoltà lavorative ma, soprattutto, problemi familiari. L’uomo ha infatti raccontato ai poliziotti di essere stato mandato via di casa dalla moglie che da quel momento gli avrebbe impedito di vedere il figlio. Uno sfogo che unito alle parole di conforto degli agenti della Polstrada di Ovada ha poi convinto l’uomo ad allontanarsi dal vuoto.
OVADA - Ha scelto di lanciare un grido di allarme e manifestare il suo malessere interiore minacciando di gettarsi da un viadotto lungo la A26. Potrebbe essere stato più un atto dimostrativo che una reale volontà di togliersi la vita quello compiuto questo giovedì mattina da un uomo di 38 anni dell'ovadese. Raggiunto il viadotto tra la stazione di servizio Stura e Ovada, il 38enne ha superato la recinzione e ha poi contattato le Forze dell'Ordine annunciando i suoi intenti suicidi. Quando gli agenti della Polizia Stradale di Ovada, insieme ai Vigili del Fuoco e al personale del 118 sono arrivati sul posto hanno lasciato sfogare l'uomo e poi l'hanno convinto ad allontanarsi dal viadotto. Il 38enne è stato quindi affidato alle cure dei sanitari che l'hanno accompagnato in ospedale per una serie di accertamenti.
Uno dei tanti salvataggi! (ASAPS)