Omicidio stradale ed ergastolo della patente: tra rivoluzione culturale e assurda normativa vigente
Il 24 settembre alla sessione ASAPS delle giornate della Polizia Locale di Riccione, il punto della situazione
(ASAPS) – A che punto è la proposta di legge sull'introduzione del reato di omicidio stradale? A quale livello è arrivato il dibattito politico nelle commissioni parlamentari? È ancora possibile che l'Italia non abbia una legislazione adeguata in merito a reati specificatamente stradali? Saranno questi i temi di cui si discuterà giovedì 24 settembre a Riccione (RN) alle 15, nella sessione speciale che Maggioli Editore ha riservato all'ASAPS ed ai suoi ospiti d'eccezione, primi tra tutti il Vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini, il Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri e il Direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato Roberto Sgalla. Non solo, perché il moderatore della giornata, il “caposervizio” di Repubblica Motori Vincenzo Borgomeo, potrà contare anche sulla partecipazione, tra i relatori, del nostro presidente, Giordano Biserni, di Ugo Terracciano, dirigente della Polizia di Stato e professore universitario, di Luigi Altamura, Comandante della Polizia Municipale Verona e già funzionario della Polizia di Stato, e dei grandi protagonisti della “rivoluzione cultural-stradale” di questi ultimi anni: Stefano Guarnieri, presidente dell'Associazione Lorenzo Guarnieri e Valentina Borgogni, presidente dell'Associazione Gabriele Borgogni. Con loro, infatti, l'ASAPS ha potuto finalmente approntare una strategia comunicativa e operativa del tutto diversa, che ha avuto nel lancio della raccolta di firme per la proposta di legge che introduca il reato di omicidio stradale (arrivata a oltre 81mila sottoscrizioni) solo il suo punto di partenza.
La sessione ASAPS arriva in un momento in cui i segnali dalla strada non sono per niente incoraggianti. Solo sul fronte dei pirati, infatti, siamo reduci da un agosto che sarà ricordato come uno tra i mesi i più terribili degli ultimi anni: l’Osservatorio ASAPS ha registrato 113 episodi gravi, con 23 morti e 110 feriti. Numeri che significano, da soli, il 25% della mortalità stradale da pirateria di tutti i primi 8 mesi del 2015 e triplicano il dato dell'agosto 2014 (78 eventi, 8 morti e 90 feriti). È proprio in questo osservatorio che si annida la maggior parte di coloro che, ad un processo celebrato con la legge che vorremmo, finirebbero condannati per “omicidio stradale”, con condotte caratterizzate da alcol, droga e fuga.
Oggi, lo ricordiamo, le pene previste appaiono inconsistenti: da sei mesi a tre anni e solo in caso di incidente mortale con fuga il reo potrebbe essere costretto a misure o pene restrittive della propria libertà personale. Solo sulla carta, però: ad oggi, la condanna media per chi ha ucciso e si è dato alla fuga è irrisoria: 2 anni e 4 mesi. “Questo reato, per l’impatto che ha sull’opinione pubblica – spiega Giordano Biserni – sarà tra quelli previsti nella sfera dell’Omicidio Stradale, per la cui istituzione ASAPS e associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni si battono da anni. Alla luce dell’approvazione al Senato il 10 giugno scorso del testo della legge sull’omicidio stradale il traguardo appare sempre più a portata di mano, e soprattutto non si torna indietro. Solo questione di tempo per vincere questa piccola e grande battaglia di civiltà”. (ASAPS)
Un importante appuntamento per rilanciare la legge sull’Omicidio stradale. Sosteneteci! (ASAPS)