DA INTERNET UN FIUME DI NUOVE DROGHE SULLE STRADE: SETTE UNIVERSITA' ITALIANE LANCIANO
L' ALLARME SULLE NUOVE SOSTANZE “KILLER”
Dall’Università di Firenze, capofila di una task force con ben sette università italiane, in collaborazione con la Polizia di Stato, arriva una risposta concreta contro le morti su strada dovute alla guida dopo l’uso di sostanze stupefacenti. L'ultimo episodio la settimana scorsa quando due sedicenni sono stati strappati alla vita in Puglia da un conducente sotto l'effetto di alcol e droga, è l’emblema di una nuova emergenza che avanza ormai da mesi. Un fiume di nuove sostanze stupefacenti (NPS) che da internet si riversa anche sulle strade italiane con guidatori alterati sempre più difficili da indentificare.
Sono le Tossicologie Forensi delle università di Firenze, Pavia, Verona, Roma, Napoli, Catania, Sassari in collaborazione con varie direzioni della Polizia di Stato e le principali associazioni del terzo settore (Ass. L. Guarnieri, Ass. G. Borgogni, Moige, Asaps) queste ultime impegnate da sempre sul versante preventivo/educativo e che auspicano la concretizzazione giuridica del reato dell'omicidio stradale, a lanciare l'allarme. Molti i guidatori che assumono queste droghe ma pochissimi quelli che vengono identificati. Difficoltà operative, la presenza di sostanze sconosciute e di difficile identificazione e la non esistenza di una rete nazionale coordinata di laboratori di secondo livello, hanno bloccato da anni l’Italia sul fronte della prevenzione di questi incidenti droga correlati e molto spesso mortali.
Sono oltre 1000 le nuove droghe sintetiche identificate dalle Nazioni Unite e in vendita online, a poco prezzo, di facile approvvigionamento da parte di chiunque, anche dei minorenni, fornite a domicilio con corrieri espresso e garanzia di anonimato. Tutte droghe di difficile identificazione laboratoristica e con effetti decine di volte più forti e pericolosi e spesso causa di incidenti stradali. E' per questo che le statistiche odierne non possono dirci la verità. I drugtest non vengono di fatto eseguiti. Il sommerso sotto i numeri ufficiali è enorme ed è giunto il momento di agire concretamente.
Infatti se per la guida in stato di ebbrezza si può dire che l'obiettivo è stato abbastanza centrato, non così si può affermare per la guida sotto l'effetto di sostanze psicoattive (soprattutto se sintetiche e “nuove”) dove i controlli eseguiti sono di fatto solo 1 a 10 rispetto agli alcoltest.
“Questa sproporzione” dichiara la prof.a Elisabetta Bertol della Cattedra di Tossicologia Forense di Firenze (capofila dell’iniziativa) “può e deve essere colmata. Ben sette università, dislocate su tutto il territorio nazionale, si sono messe a disposizione delle Istituzioni e hanno presentato un progetto concreto e sostenibile per cominciare anche in Italia come nel resto di Europa, una nuova era nel controllo dei guidatori dopo uso di droghe e dare impulso anche a nuove ricerche in tal senso. Oggi si possono sicuramente superare, con nuovi metodi, le intrinseche difficoltà nell’eseguire controlli su strada. Metodi di facile esecuzione su strada da poter poi confermare tempestivamente in laboratorio, con garanzie di scientificità, rispettosi dei diritti dei guidatori e validi in tribunale. Per questo si è costruita una rete su tutta Italia di laboratori qualificati per supportare il lavoro della Polizia Stradale nei controlli antidroga su strada”.
La proposta è stata inviata direttamente dal Rettore dell’Università Prof. Alberto Tesi al Presidente Matteo Renzi. Si tratta di un PIANO DI AZIONE nazionale triennale, per raggiungere vari obiettivi concreti : aumentare il numero di esami tossicologici sulle strade italiane, attivare ricerche innovative per nuove metodologie preventive da trasmettere al personale operante, attivare una campagna informativa/educativa per i giovani e creare finalmente un osservatorio nazionale permanente sull’incidentalità stradale droga correlata per avere dati affidabili e aggiornati.
Il progetto può essere facilmente sostenuto e trova copertura nei finanziamenti specifici attualmente a disposizione della Presidenza del Consiglio (Fondo Incidentalità) ma attualmente ancora quiescente e non utilizzato a pieno.
“Progetto ambizioso ma fattibile, sostenuto dalla legge, dalla scienza e da una forte motivazione sociale; riteniamo auspicabile l'attenzione del nostro Primo Ministro Matteo Renzi a questa proposta, consci della sua importanza per il Paese e per le vittime della strada e le loro famiglie” conclude la Prof.a Bertol.
Dati sul fenomeno (fonte ASAPS)
L’andamento dell’incidentalità rilevata da Polizia Stradale e Carabinieri nel 2015 ha evidenziato elementi di forte preoccupazione, con un picco nello scorso bimestre luglio - agosto, in particolare nella fascia oraria notturna. Infatti, le 1.159 vittime nei primi 8 mesi dell’anno in corso (erano state 1.135 nell’analogo periodo del 2014) sembrano segnare un’inversione di tendenza rispetto a un trend virtuoso di bilanci positivi che aveva caratterizzato oltre un decennio. L’elemento che desta la maggiore preoccupazione è quello relativo agli incidenti che si verificano nella fascia oraria dalle 22 alle 6. Infatti, nel bimestre luglio - agosto gli incidenti notturni con esito mortale sono passati da 74 di un anno fa a 110 e le vittime da 81 a 120, con un aumento, in entrambi i casi, di oltre il 48%.
Nel corso dell’ultimo trimestre, inoltre, sono stati sottoposti a controllo con precursori alcoltest 7.419 conducenti: il 5,6% dei conducenti controllati (7.419) è risultato con un tasso alcolemico superiore al limite consentito (0,5 g/l), mentre l’1,5% è risultato positivo ad almeno una sostanza stupefacente nel corso dei test preliminari su strada. Nei primi 8 mesi del 2015 i casi gravi di pirateria stradale sono stati 693, cioè 59 in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (+ 9,3%), i morti 94, ben 17 in più (+22%) rispetto ai 77 dei primi due quadrimestri del 2014, i feriti 797 in totale con 32 ingressi in più in ospedale rispetto ai 765 del 2014 (+4,2%). Con agosto, per le sole piraterie mortali del 2015, la positività ad alcol e droga è schizzata al 28%.
>DRAFT Progetto Nazionale “LIFE STREET – NO DRUGS”
Un importante progetto di contrasto alle nuove droghe dell’Università di Firenze con la Polizia di Stato con la collaborazione di numerose altre Università e il supporto delle Ass. L. Guarnieri, Ass. G. Borgogni, ASAPS e Moige.