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Notizie brevi 12/10/2015

Scuola italiana, si studia come uccidere

Nel 2014 l’Osservatorio il Centauro (Asaps) ha registrato 90 episodi di lancio sassi sui veicoli, nei quali sono rimaste ferite 23 persone. 18 episodi sono stati osservati sulla rete autostradale e 72 sulla rete ordinaria. 52 le persone fermate e 13 quelle arrestate. 62 i minorenni coinvolti, spesso solo identificati perché in diversi casi neanche imputabili. Nel 2015 nei primi sei mesi l’Asaps ha già registrato 45 episodi a cui vanno aggiunti quelli di un mese di luglio. 7 gli episodi avvenuti sulla rete autostradale e 35 quelli accaduti sulla rete ordinaria. In alcuni dei 45 episodi della prima metà dell’anno sono stati identificati gli autori. Sono stati arrestati 3 maggiorenni, mentre 5 sono stati fermati, 15 invece i minorenni fermati o arrestati. In totale si sono contanti 7 feriti. 16 episodi sono avvenuti al nord, 10 al centro e 19 al sud.

Questi numeri dimostrano come il fenomeno sia tutt’altro che marginale. Ecco perché l’inserimento in un libro di testo di un liceo del “problema” di calcolare come gettare un sasso da un cavalcavia ha dell’assurdo. La denuncia è arrivata via Fb da Luigi De Rocchi, il papà di un alunno, giustamente scandalizzato. “Un sasso è lanciato da un cavalcavia alto 12 metri – recita il quesito – in verticale verso il basso, a una velocità di 1,8 m/s, mentre sta sopraggiungendo un’auto. Se l’auto si trova a 82 m dal cavalcavia e sta viaggiando a velocità costante di 125 km/h. Quando il sasso è lanciato l’auto viene colpita?”. Uno schiaffo alla missione educativa della scuola.

“Adesso ditemi voi – ha scritto il genitore dello studente su Facebook, pur senza citare né il libro né l’autore – se è possibile che sul libro di fisica di secondo liceo di mio figlio ci sia un esercizio nel quale, per far pratica sul moto uniformemente accelerato, si faccia uso di uno scenario come questo… Un idiota che si diverte a lanciare i sassi da un cavalcavia dovendo verificare se il suo sasso colpirà o meno un’auto che transita al di sotto… Io dico che davvero non ci sia più limite a nulla…e poi il testo del problema ‘Sasso dal cavalcavia’, pure col punto esclamativo… Ma cos’è – si chiede il papà dell’alunno -, un tentativo deliberato per accattivarsi la simpatia dello studente facendo ruotare l’esercizio attorno ad un tema capace di suscitarne ilarità ed attenzione?”

D’altronde la scuola italiana ormai è spesso vittima di proposte border line. La querelle sulla teoria gender ne è un esempio: sotto il manto del politicamente corretto, e cioè dell’insegnamento al rispetto delle differenze, sono proprio queste ultime ad essere sotto attacco. Niente più maschio e femmina, ma un’indistinta entità con il compito di autodeterminarsi nei primi anni di vita, magari con qualche lezione (è scritto nelle direttive Ue recepite) sulla masturbazione precoce infantile.

“Noi genitori – ha scritto ancora De Rocchi sui post – viviamo l’immane difficoltà dell’età contemporanea di dover svolgere il nostro difficile ruolo nonostante la deriva di una società imbarbarita, nonostante la relativizzazione di principi come l’etica, la morale, la solidarietà, la giustizia, nonostante la venuta meno del riferimento e dell’esempio di qualsiasi istituzione… Ci è rimasta soltanto la scuola con cui stringere un patto solidale per la crescita dei nostri figli… Che almeno questa non venga meno al suo ruolo, per favore…”

E come non ricordare l’appiattimento del concetto di famiglia, col tentativo di superare le parole mamma e papà per arrivare al generico genitore 1 e genitore 2. Non c’è nulla di divertente, ovviamente, ma per fortuna siamo capaci ancora di sdrammatizzare, depotenziando la pericolosità di certi messaggi, pur senza sottovalutarla.

E così sui social sono iniziate le prese in giro: “Vorrà dire che non dovremo stupirci di vedere un problema di balistica nel quale si chieda se la traiettoria de proiettile sarà capace di trapanare il cranio del prigioniero durante un’esecuzione”, oppure “un problema di elettrotecnica nel quale si chieda con quale tensione si riuscirà a far fermare il cuore ad un condannato a morte attraverso la sedia elettrica”. E ancora: “Una molotov, contenente 1 litro di benzina, è lanciata da un corteo verso la Polizia. Se la Polizia sta caricando correndo verso i facinorosi alla velocità di 21 Kmh, a che distanza la molotov esplode sulla Polizia?”. Ancora una domanda: “Per insegnare le percentuali, si tratterà di mazzette?”. Sarebbe da ridere, se non fosse tutto terribilmente vero.


da interris.it
 


Ancora su quel disgraziato esercizio di fisica. L’articolo di Interris.it, riporta tutti i nostri dati sul lancio sassi nel 2014. (ASAPS)




Lunedì, 12 Ottobre 2015
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