Già
esiste a titolo sperimentale, ora è stata resa obbligatoria
dall’Unione europea per tutti i 25 paesi membri e dovrebbe
fare il suo debutto nel 2009: parliamo dell’auto dotata del sistema
automatico di chiamata di emergenza in caso di incidente. La settimana
scorsa è stato concordato a Bruxelles il piano d’azione
messo a punto dalla Commissione insieme ai rappresentanti delle
industrie automobilistiche dell’Unione per fissare le tappe principali
di realizzazione della nuova tecnologia ’eCall’, che vedrà
coinvolte ovviamente le principali aziende del continente che
si occupano di tecnologie e telecomunicazioni. Come funziona?
Il sistema invierà automaticamente ai servizi di soccorso
informazioni dettagliate sul luogo e sulle modalità dell’incidente.
Le chiamate saranno poi raccolte e gestite da un ’Punto di risposta
del servizio pubblico’, ovvero un servizio per le emergenze che
risponderà al numero unico europeo 112 (lo stesso sia da
telefono fisso che da cellulare). «Con questa tecnologia,
potrebbe essere la vostra stessa auto a salvarvi la vita se disgraziatamente
avrete un incidente», ha commentato entusiasta il Commissario
per la Società dell’informazione, Viviane Reding. «L’alta
tecnologia nel settore dell’informazione e della comunicazione
ha un grande potenziale per migliorare la sicurezza stradale».
L’avvio di questa iniziativa di sicurezza segue di poco un
altro sviluppo altrettanto importante: il mese scorso Bruxelles
ha sbloccato una frequenza radio che potrà essere utilizzata
dai radar anticollisione, che dovrebbero essere disponibili nelle
auto a partire dalla metà di quest’anno. I nuovi radar
sono in grado di segnalare gli ostacoli e di attivare automaticamente
i sistemi di freno delle vetture. Così come per il radar,
ha ricordato il commissario Reding, «la tecnologia ’eCall’
rappresenta un’area in cui il consenso a livello Ue può
aiutare ad abbattere le barriere tecnologiche e commerciali per
far decollare in Europa i sistemi di sicurezza stradale capaci
di salvare vite umane». Secondo il piano d’azione, entro
la fine di quest’anno dovrebbe essere concordato lo standard del
sistema, mentre nel 2006 dovrebbero essere realizzati i primi
test per arrivare all’introduzione di questa tecnologia su tutte
le auto nuove come diceva nel 2009. La Commissione europea, l’Associazione
dei costruttori di automobili dell’Ue e l’organizzazione per i
trasporti intelligenti in Europa, avevano firmato lo scorso agosto
un primo accordo per promuovere l’installazione nelle automobili
europee del sistema ’eCall’: la tecnologia è già
ad uno stadio sperimentale avanzato, e come sempre per i dispositivi
di sicurezza ora si tratta di far digerire ai cittadini l’inevitabile,
pur contenuto, sovrapprezzo che questo sistema comporterà.
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