Garantivano
che l’automobile era in regola, che non violava la normativa per
il rispetto dell’ambiente e la diminuzione delle emissioni di gas
di scarico nell’atmosfera. In realtà, però, i controlli non
venivano eseguiti. In pratica, rilasciavano bollini blu e
certificati di revisione senza le verifiche prescritte. La polizia
stradale Roma Est ha sgominato, dopo due mesi di indagini, una
vasta organizzazione che si dedicava a questo tipo di attività e
ha denunciato per associazione a delinquere finalizzata al falso
tredici persone.
La Procura di Roma ha inoltre disposto il sequestro dei locali di
due centri di revisione (uno a Fiano Romano ed uno a Bracciano) e
un’agenzia di pratiche automobilistiche del Nomentano. L’indagine
comincia in un’officina meccanica della Capitale. Qui la polizia
scopre che per ottenere bollini blu e revisioni è sufficiente
lasciare la fotocopia della carta di circolazione. Pagando 75 euro
(25 in più del prezzo per l’operazione regolare) i “clienti”
ottengono di non far passare le auto ai controlli previsti.
Dall’officina meccanica la pratica passa all’agenzia e da questa
ai centri di revisione che rilasciano le false attestazioni. Su
questo meccanismo si è concentrata l’attenzione della Polizia
Stradale, nel corso dell’inchiesta coordinata dal sostituto
commissario Guido Martino e cominciata a gennaio. Una persona era
stata fermata in autostrada e trovata in possesso di documenti
automobilistici di vario tipo in bianco (assicurazioni, bollini
blu e fustelle adesive di revisioni). Da successivi controlli era
emerso un collegamento tra la persona fermata e un’officina
meccanica del Nomentano, gestita da un pregiudicato. Sotto
sequestro, oltre ai locali delle attività coinvolte, anche 8000
pratiche. |