(ASAPS)
TORINO – La Polizia Stradale ed i Carabinieri lo hanno pizzicato
9 volte in 8 anni. Un record, che con la carenza di organici delle
forze di polizia la dice lunga su come un 52enne di Ivrea (Torino)
abbia improntato il suo rapporto tra alcol e volante: in pratica,
sempre ubriaco alla guida della sua macchina nel giro dei bar
del circondario. I Giudici di Pace della città eporediese,
hanno messo insieme tutti gli incartamenti che riguardano la recidiva
dell’artigiano, decidendo alla fine di infliggere, oltre
che la condanna, l’obbligo della Permanenza Domiciliare nei
fine settimana. Infatti, i magistrati hanno compreso che condanne
e sanzioni pecuniarie fino a quel momento inflitte, non erano
servite a niente e che quindi l’unica soluzione per eliminare
il “pericolo”, fornendo così una giusta interpretazione
(parere dell’Asaps, ovviamente) all’azione penale. Il
“plurirecidivo”, così è stato definito
nella sentenza, ha palesato, secondo i giudici, un comportamento
“in totale spregio dell’ ordinamento giuridico”, inducendoli
al provvedimento restrittivo più severo che l’ordinamento
concedeva loro. “Chi pensa che la permanenza domiciliare
sia una misura troppo blanda - ha dichiarato all’Ansa il
suo difensore – si sbaglia. I carabinieri svolgono controlli
regolari, magari presentandosi in divisa e con la vettura di servizio
se la stazione del paese non dispone di autocivetta, i vicini
si incuriosiscono, e stare in casa con la bella stagione o nel
periodo natalizio può essere una sofferenza”. Noi,
non possiamo essere che d’accordo con l’avvocato difensore,
al quale comunque ricordiamo che la “sofferenza” patita
dal cliente è poca cosa rispetto a quella inflitta da conducenti
ubriachi responsabili di omicidi o di lesioni gravissime al volante,
posti in essere spesso da veri e propri “serial killers”
della strada. L’obbligo di permanenza domiciliare, a Torino,
nel 2004 è stato irrogato sei volte su un totale di circa
1.450 procedimenti trattati dai giudici di pace. (ASAPS).
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