Sarà
un microchip a fare la guerra in tempo reale ai cartelloni pubblicitari
abusivi, sulle strade provinciali. Oggi ogni 10 cartelli solo
cinque sono in regola, con il nuovo sistema, la Provincia intende
assicurare la regolarità di otto spazi pubblicitari su
10. L’amministrazione provinciale di Venezia, battendo al
fotofinish la Provincia di Milano, sarà la prima in Italia,
ad adottare «Itinera Rfid», il sistema di tracciabilità
elettronica della cartellonistica pubblicitaria. L’annuncio
è stato dato ieri mattina dagli uffici di via Hermada,
dall’assessore provinciale alla Viabilità, Paolo Gatto.
Con lui c’erano anche Pierluigi Catani e Amedeo Magnotta
della Magnosys di Rimini, l’azienda che fornirà il
sistema, che è stato usato anche per la catalogazione dei
libri della biblioteca vaticana. Con un impegno di spesa di 30
mila euro la Provincia combatterà i cartelloni abusivi
su 850 km di strade provinciali, parte di queste particolarmente
appetibili, per la pubblicità, perché su arterie
viarie molto frequentate, come quelle, che portano alle località
balneari d’estate affollatissime di turisti. L’anno
scorso, l’amministrazione provinciale, ha incassato 215.000
euro di tasse, per i cartelloni pubblicitari. Col nuovo sistema
di controllo, la cifra dovrebbe aumentare di molto con l’aumento
delle regolarizzazioni e con l’incasso delle multe, che dovranno
pagare gli abusivi. A partire dai prossimi giorni, su tutti i
cartelloni, soggetti al rinnovo di autorizzazione o a nuove concessioni,
saranno attaccati dei microchip stampati, adesivi e resistenti
alle intemperie. Le microunità di memoria hanno anche una
piccola antenna, che sollecitate da dei computer palmari, che
funzionano con internet mobile (sistema Gprs) manda un codice.
Due addetti provinciali, che avranno un mini computer a testa,
percorreranno le strade provinciali. Ogni volta, che passeranno
vicino ad un cartellone autorizzato, ad un minimo di 10 metri
di distanza, anche con l’auto in movimento, sul video del
palmare compariranno tutte le informazioni autorizzative del cartello.
Infatti, il microcomputer appena ricevuto il codice del cartello,
richiamerà attraverso internet i dati dal server centrale
della Provincia. Così, l’addetto potrà verificare,
se la struttura pubblicitaria rispetta le dimensioni e le distanze
dalla strada, previste dall’autorizzazione, in caso contrario,
partiranno le sanzioni. Quando il palmare incontrerà un
cartello abusivo, non riceverà nessuna informazione e allora
lo inserirà in una tabella «nera» con l’identificazione
precisa dei dati del sito. «A quel punto potremo procedere
all’abbattimento immediato del cartello - sostiene l’assessore
provinciale alla Viabilità - evitando le lunghe procedure
burocratiche, a cui eravamo sottoposti prima».
Infatti, prima del microchip, un addetto doveva fotografare la
struttura pubblicitaria fare una relazione, per attivare gli uffici,
nel frattempo i privati spesso finivano, per attivare dei contenziosi,
che duravano anche più di un anno. Il nuovo sistema informatico,
invece, in base al regolamento provinciale e al codice della strada,
permetterà una volta constato l’abuso, di partire
subito con l’abbattimento del cartellone. Nei primi due mesi
dell’anno in corso, la Provincia ha ricevuto 107 richieste
relative a cartelloni pubblicitari, di cui 46 nuove e 61 per rinnovi.
Nel 2004, invece, le domande sono state 305, di cui 237 sono state
autorizzate, mentre 68 rientrano tra le pratiche trasferite ad
altri enti, archiviate e chiuse con un diniego. Nel 2003, le richieste
sono state 235, di cui sono state 175 autorizzate, mentre sono
60 quelle girate ad altre istituzioni, archiviate o bocciate.
«La lotta ai cartelli abusivi - afferma l’assessore
Gatto - è fondamentale anche per la sicurezza. Infatti,
molte strutture pubblicitarie fuorilegge rendono difficilmente
leggibile la segnaletica stradale verticale ed orizzontale. In
altri casi, i cartelloni creano una sorta di inquinamento paesaggistico,
è anche questo è aspetto degli abusi pubblicitari,
che vogliamo contrastare».
(Michele Bugliari)