DUE AGENTI DELLA POLIZIA STRADALE DI TODI SALVANO LA VITA AD UN AUTOTRENISTA
Un 39enne autotrenista di Teano, provincia di Caserta, deve la vita all'assistente capo Francesco Pericolini e all'assistente capo, Roberto Rinaldi, che lo hanno soccorso nel momento più difficile della sua vita. Sono stati i suoi angeli custodi.
In servizio in normale controllo di pattugliamento, lo scorso 20 ottobre, alle 2,40 di notte, gli agenti Rinaldi e Pericolini, del distaccamento della Polizia stradale di Todi, notano in un' area di servizio dismessa situata all'ingresso della E-45, a Terni, direzione Nord, un autoarticolato con le luci accese e lo sportello lato guida, aperto.
L'assistente capo Roberto Rinaldi |
I due agenti si avvicinano al mezzo e notano , all'interno della cabina , il conducente appoggiato al volante. L'uomo si lamentava per dei forti dolori al petto. Rinaldi e Pericolini parlano con la persona che, nel frattempo, accusava dolori sempre più forti e mostrava una sudorazione eccessiva. I due agenti aiutano l'autotrenista a scendere dal mezzo , l'uomo si accascia la suolo , svenuto. I due agenti accertano che non presenta più battito cardiaco. La situazione, dunque, è sempre più grave. I due poliziotti chiamano il 118 e nel frattempo gli praticano un massaggio cardiaco che si rivela decisivo; l'uomo, infatti, rinviene. I due agenti sono bravissimi anche successivamente quando impediscono all'uomo di sdraiarsi ( sconsigliato per chi è colpito da infarto ) e lo tengono sollevato. Sono stati minuti lunghissimi in attesa dell'arrivo dell'ambulanza. All'arrivo del 118 il personale medico si rendeva immediatamente conto della gravità della situazione ( l'uomo aveva effettivamente un infarto in corso ) e allertava il pronto soccorso dell'ospedale per un codice rosso, per una persona in imminente pericolo di vita . La stessa pattuglia della polizia stradale ha provveduto a scortare l'ambulanza fino in ospedale.
IL LIETO FINE
E' una bella storia, a lieto fine. L'intervento dei poliziotti è stato decisivo e in ospedale, il 39enne campano si è ristabilito in breve tanto che è già tornato a casa. Deve la vita ai suoi angeli custodi che hanno un nome e un cognome: Roberto Rinaldi e Francesco Pericolini.
di Adriano Lorenzoni
da terninrete.it
Determinante l’intervento dei due agenti. L’episodio risale alla notte del 20 ottobre scorso, ma è stata resa nota solo il 7 novembre. Bravi! (ASAPS)