Fortunatamente
non sono gravi le conseguenze per i conducenti dei due
mezzi pesanti, uno dei quali e’ stato trasportato all’ospedale
di Modena per ustioni e fratture.
Per molto tempo il nodo autostradale del capoluogo emiliano,
punto nevralgico per i collegamenti tra Nord e Sud, è
stato paralizzato in entrambe le direzioni, con uscite obbligatorie
immediatamente istituite da Polstrada e societa’ Autostrade
per l’Italia e i conseguenti disagi sulla viabilita’ ordinaria,
in particolare la via Emilia e la Bazzanese.
Solo verso mezzogiorno la situazione e’ gradualmente migliorata,
anche se a rilento, con la riapertura dei tratti bloccati in
precedenza per chi proveniva da Milano, da Firenze e da Ancona,
mentre e’ proseguita per tutta la giornata la chiusura dello
svincolo A1-A14.
Questo per permettere le verifiche tecniche del cavalcavia
sotto il quale si e’ sviluppato l’incendio, e che e’ rimasto
danneggiato, cosi’ come si e’ liquefatto il manto stradale
tutt’attorno alla botte in fiamme. Lo svincolo A1-A14 per chi
da Modena e’ diretto a Bologna Borgo Panigale è stato
riaperto verso le 20,15.
Sensibili e serie le ripercussioni su tutta la rete autostradale
attorno a Bologna e Modena (dove oggi erano in vigore le targhe
alterne per lo smog), con code di chilometri su tutte
le arterie che confluiscono al capoluogo.
Dopo l’incidente la societa’ Autostrade ha diramato - anche
tramite Isoradio Rai - bollettini in cui si indicavano tra
l’altro i percorsi alternativi per chi era in viaggio e
non era rimasto bloccato, mentre i vigili del fuoco hanno controllato
per tutta la notte la combustione del gas che usciva dallo squarcio
di circa un metro nell’autobotte, refrigerandola con potenti
getti d’acqua (la cisterna - ha reso noto l’ingegner Demetrio
Egidi, responsabile della Protezione Civile regionale - conteneva
40.000 litri di Gpl, cioe’ circa 22 tonnellate).
Ad esplodere e’ stata una nube di vapore, quella che
in gergo tecnico si chiama ’flash over’, cioe’ la combustione
improvvisa del Gpl fuoriuscito in forma liquida dalla cisterna
e subito evaporato. Se questo processo fosse avvenuto in un
ambiente chiuso avrebbe provocato effetti devastanti.
Solo alle 8.30 di stamani le squadre hanno avuto ragione dell’ultimo
focolaio, poi la botte e’ stata sottoposta a ripetuti lavaggi.
A scopo precauzionale sono stati evacuati per alcune ore
gli abitanti delle case piu’ vicine, mentre le pattuglie
della Stradale hanno aiutato gli automobilisti rimasti in coda
a procedere contromano per uscire dall’ingorgo. Non si e’ reso
cosi’ necessario l’intervento di quattro squadre di volontari
della Protezione Civile, gia’ pronti per assistere i conducenti
durante la notte con bevande calde e coperte.
La ’semiesplosione’ dell’autocisterna - come e’ stata
tecnicamente chiamata dai vigili del fuoco - ha riportato alla
memoria il caos di poco meno di tre mesi fa, quando il
traffico nel nodo bolognese rimase paralizzato per oltre 17
ore (dal pomeriggio del 22 novembre alla mattinata del 23) a
causa di un tamponamento, ancora una volta con un’autocisterna
piena di Gpl coinvolta, avvenuto nel tratto bolognese dell’A14
che corre parallelo alla tangenziale.
Ma gia’ a maggio 2004 si era verificato un altro incidente
di questo tipo.
’’E’ troppo’’, ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti,
Alfredo Peri, che chiede normative urgenti ’’piu’ severe e sicure
sui mezzi e per risolvere il problema dei tracciati e dei luoghi
attraversati.
In attesa di provvedimenti strutturali, come minimo quando questi
mezzi passano in luoghi cosi’ congestionati e delicati come
il nodo di Bologna vanno accompagnati’’.
E mentre il Codacons vuole lo ’stop ai ’camion-bomba’’,
l’Asaps, l’associazione dei sostenitori della Polstrada,
torna a chiedere al piu’ presto la realizzazione di aree attrezzate
per controlli in sicurezza, mentre segnala l’aumento nel 2004
degli incidenti che hanno coinvolto veicoli pesanti, soprattutto
di quelli che trasportano merci pericolose.