Il
grave incidente che stanotte ha bloccato la A1 a Bologna e che
ha visto coinvolto un veicolo per il trasporto di merci pericolose
ripropone l’attualità e la gravità del problema
del trasporto pesante e della sicurezza.
L’esasperazione dei tempi di guida e i salti di riposo
a cui i lavoratori sono obbligati per seguire i tempi di un
mercato sempre meno umano e sempre più meccanico fanno
evidenziare un concomitante aumento della “sinistrosità”
di questo settore. A lanciare l’allarme l’Asaps,
l’Associazione Amici e Simpatizzanti Polizia Stradale.
Paragonando i dati dei sinistri tra 2003 e 2004, analizzando
solamente di dati forniti da polizia stradale e carabinieri
si evince un preoccupante aumento degli incidenti imputabili
a mezzi che trasportano merci pericolose. Nel 2004 si sono contati
11.553 incidenti con il coinvolgimento di veicoli commerciali
superiori a 3,5t, con un aumento del 12,5% rispetto ai 10.264
del 2003. In autostrada i sinistri del 2004 sono stati 8.212
contro i 7.402 del 2003, + 10,9%, Sulla rete ordinaria nel 2004
sono stati 3.341 gli incidenti che hanno coinvolto veicoli pesanti
con un incremento del 16,7% rispetto ai 2.862 del 2003.
Se andiamo ad analizzare i veicoli che trasportano merci pericolose,
i dati si fanno ancora più preoccupanti.
Nel 2004 sono stati 278 i veicoli di questo tipo coinvolti in
incidenti con un aumento del 34,3% rispetto ai 207 incidenti
del 2003. Sono stati 132 quelli avvenuti sulla rete autostradale
con un vistoso incremento del 73,6%, rispetto ai 76 del 2003.
Per fortuna non tutti di elevata gravità. Sulla rete
ordinaria i sinistri con il coinvolgimento di veicoli che trasportano
merci pericolose nel 2004 sono stati 146 con incremento dell’
11,4% rispetto ai 131 dell’anno prima.
Secondo l’Asaps sarebbe da capire
e valutare le cause di quest’aumento di incidenti.«E’
auspicabile - fanno sapere dall’associazione - anche
un ulteriore incremento della rete di controlli qualificati
e congiunti fra polizia e ministero Infrastrutture, per incidere
sulle cause del rischio. Vanno individuate e realizzate, lo
ripetiamo, apposite aree attrezzate per controlli in sicurezza,
un esigenza questa ormai non più rinviabile».
Andrea Cegna