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Notizie brevi 20/11/2015

Investì un carabiniere: 3 anni e 8 mesi al centauro

Il motociclista ha ammesso di aver coperto la targa con una camera d’aria per il velox. La difesa aveva chiesto l’assoluzione sulla base della sentenza Thyssen Krupp

SEDICO. Il centauro ha investito il carabiniere. Ma il motociclista padovano Luca Bodo ha anche accettato il rischio di mettere sotto il maresciallo Sandro Troian con la sua condotta, sulla strada regionale 203 Agordina. Da questo dato di fatto si è arrivati al dolo eventuale e a una condanna da tre anni e otto mesi per lesioni personali aggravate. Ci sono anche le spese processuali, 2 mila euro di risarcimento danni per la resistenza a pubblico ufficiale e un’altra somma per le spese di costituzione della parte civile. Il risarcimento dell’assicurazione era stato di 151 mila euro, ai quali se n’erano aggiunti 3 mila del motociclista.

Il giudice Scolozzi ha accolto la richiesta del procuratore Pavone - dopo che erano stati sentiti il consulente della parte civile Lorenzin e un altro carabiniere - per un reato che prevede una pena da tre a sette anni. Mentre il difensore Malipiero aveva concluso la propria appassionata arringa con la richiesta di assoluzione perché il fatto non sussiste o non costituisce reato. Il legale avrebbe accettato anche il minimo della pena con le attenuanti generiche e quelle per il risarcimento, con tutti i benefici e la sospensione condizionale. Ora aspetterà 45 giorni per le motivazioni e poi farà appello. A suo parere «la sentenza non ha tenuto conto di tutti i principi in materia di dolo eventuale e colpa cosciente. Ho citato anche la sentenza Thyssen Krupp».

Soddisfatti il pm e l’avvocato di parte civile Fogliato.

Il motociclista non ha risposto alle domande, preferendo delle dichiarazioni spontanee, nelle quali ha ammesso di «aver collocato una camera d’aria sulla targa per sfuggire agli autovelox e di averla tolta appena dopo l’investimento».

L’incidente è del 15 agosto di due anni fa, dopo le 20, all’altezza della Stanga.

Bodo sta viaggiando in sella alla sua Yamaha R1 con la targa mascherata e una pattuglia dei carabinieri di Sedico ha allestito lì un posto di controllo. Secondo l’accusa, il centauro avrebbe investito volutamente il maresciallo, che gli aveva intimato l’alt con la paletta. Prima ha rallentato, simulando la volontà di fermarsi, poi ha improvvisamente accelerato per evitare il controllo, ferendo il militare, che si era piazzato al centro della carreggiata. Troian si è fatto 391 giorni di malattia, più altri 40 per rimettersi in sesto.

Per la procura, il fatto era pacifico e si trattava solo di dimostrare il dolo. Il sottufficiale era dotato di pettorina catarinfrangente e paletta e ha seguito la procedura. È grande e grosso: impossibile non vederlo, anche se era sera e il centauro aveva un casco con la visiera scura. Se questo ha visto della ghiaia, come può non essersi accorto dell’uomo? Piuttosto, la moto andava forte, almeno a 100 chilometri orari e il rombo si è sentito a distanza. C’era il tempo di fermarsi in sicurezza, ma secondo l’accusa non era quella l’intenzione.

La difesa ha completamente ribaltato la prospettiva: «Non le chiedo forza
e coraggio» ha detto Malipiero al giudice, «semplicemente non c’è il dolo». Anzi, è stato Troian con una mossa «imprevista, impulsiva e irrazionale» a provocare il proprio investimento, quasi volesse fermare la moto con il corpo. Scolozzi ha condannato a tre anni e otto mesi e ci sarà appello.

da corrierealpi.gelocal.it
di Gigi Sosso


LA TESI DELLA DIFESA CHE IL MARESCIALLO AVREBBE QUASI PROVOCATO IL SUO INVESTIMENTO, NON HA RETTO. NON CI RISULTA CHE LE FORZE DI POLIZIA ABBIANO VOCAZIONI SUICIDE DURANTE I CONTROLLI SU STRADA! (ASAPS)
“La difesa ha completamente ribaltato la prospettiva: «Non le chiedo forza
e coraggio» ha detto Malipiero al giudice, «semplicemente non c’è il dolo». Anzi, è stato Troian con una mossa «imprevista, impulsiva e irrazionale» a provocare il proprio investimento, quasi volesse fermare la moto con il corpo. Scolozzi ha condannato a tre anni e otto mesi e ci sarà appello".

Venerdì, 20 Novembre 2015
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