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Notizie brevi 24/11/2015

PATENTI, ITALIA FUORILEGGE NEI CONTROLLI
DEFERITO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA, IL NOSTRO PAESE NON COLLABORA CON GLI ALTRI IN MATERIA DI SCAMBIO INFORMATIVO

(ASAPS) BRUXELLES, 23 novembre 2015 – La patente di guida italiana, il nuovo formato entrato in vigore il 19 gennaio 2013, non sarebbe in linea con i dettami dell'Unione Europea sanciti con la direttiva 2006/126/CE, e per questo la Commissione ha deciso di deferire il nostro paese alla Corte di Giustizia. Ma di che si tratta e perché la notizia è passata sottotono? In buona sostanza, secondo quanto comunicato dall'esecutivo continentale in una nota del 19 novembre scorso (leggi qui), l'Italia non ha aderito a RESPER, una rete telematica già in servizio in molti paesi dell'Unione, in grado di comparare le informazioni tra le varie autorità nazionali e poter così garantire riconoscimento e diritti acquisiti in altri stati comunitari, per impedire ad esempio il rilascio di più licenze contemporaneamente. In Europa sono state rilasciate qualcosa come 250milioni di patenti ed è imprescindibile ritenere di avere sotto controllo la situazione se ancora siamo all'ognuno per sé. In compagnia dell'Italia sono stati deferiti anche la Repubblica Ceca, l'Estonia, il Portogallo e la Slovenia, con l'accusa non non aver recepito correttamente la direttiva. Peggio di noi, secondo il parere della Commissione, c'è solo la Repubblica Ceca, accusata di essere venuta meno all'obbligo, nel periodo 2004-2011, dell'obbligo di garantire che la patente di guida potesse essere rilasciata ai soli residenti nel proprio territorio, requisito ritenuto “essenziale della lotta al cosiddetto turismo della patente di guida”.

Facile capire perché: ti tolgono la patente in Germania? Vai a prenderla in Repubblica Ceca e tutto è risolto. Certo, in Italia è ormai prassi che le ordinanze di sospensione o di revoca delle patenti, emesse dalle Prefetture, vengano estese agli altri titoli di guida eventualmente posseduti, ma, come recita il comunicato, “le patenti di guida rilasciate in passato in contraddizione con la direttiva 2006/126/CE e tuttora valide minano la credibilità del sistema europeo delle patenti di guida e la sicurezza della circolazione stradale. La Repubblica ceca non ha inoltre ottemperato a numerose altre disposizioni, ad esempio garantire che le categorie di determinati veicoli corrispondano a quelle della direttiva”.

Ovviamente, oltre alla sicurezza stradale, la questione della Repubblica Ceca potrebbe spalancare anche un'altra voragine: quella delle patenti convertite a favore di cittadini stranieri che in paesi come il nostro non riescono ad ottenerla coi canali tradizionali, vale a dire esame teorico o pratico, e che ovviamente non possano convertire il titolo eventualmente e precedentemente posseduto. Classico esempio che ogni investigatore della Polstrada può citare, è quello dei cittadini cinesi: negli ultimi tempi sono letteralmente prolificate la patenti “ceche” nella loro disponibilità.

Resasi conto di questa serie di infrazioni, la Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione nel luglio 2014, chiedendo un parere motivato agli Stati membri interessati fin dallo scorso mese di febbraio, rimasto però lettera morta.
Lo scambio di informazioni doveva partire il 19 gennaio 2013, proprio quando in Italia è entrata in vigore la nuova patente, con un formato identico nella forma a quelle rilasciate dagli altri stati ma, purtroppo, ben diversa nella sostanza.
Del perché questa notizia sia passata così in sordina, non sappiamo dirvi: quel che è certo è che saremo quasi sicuramente multati. Piove sul bagnato. (ASAPS)

 


Attivata una procedura d'infrazione anche per l'Italia. (ASAPS)

Martedì, 24 Novembre 2015
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