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Secondo
quanto riferito dall’Ansa il ministro Lunardi ha dichiarato"Con
questo tipo di incidenti non c’e’ patente a punti che tenga, non
c’e’ governo che tenga, ne’ politica dei trasporti": cosi’
Lunardi. "Ci sono incidenti che non si potranno mai combattere
con nessuna arma", aggiunge il ministro dei Trasporti,
indignato per come i giovani continuano a morire sulle strade. Secondo
Lunardi, "se la gente guida dopo aver assunto droga, o guida
di notte con il sonno o avendo assunto chissa’ quali diavolerie,
purtroppo non c’e’ niente da fare".
È vero, l’Asaps lo sostiene da tempo: non esiste ancora un
etilometro del sonno o un autovelox della stanchezza.
È ancora difficile poi effettuare controlli seriali sull’uso
di stepefacenti per l’inadeguatezza degli strumenti legislativi
e dei precursori per un controllo celere e attendibile sull’uso
di droghe.
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Il
Ministro dei Trasporti Lunardi
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Però
più pattuglie e più strumenti tecnici, con più ritiri
di patente, potrebbero contribuire a spezzare la successione sostanze-guida-morte.
Intanto però il problema dell’uso di sostanze si pone su due piani.
Il fatto che ci sia qualcuno che ne fa uso e poi guida, non significa
che ci si debba rassegnare. Sulla strada, di notte o di giorno, non perdono
la vita solo quelli che abusano di sostanze o alcol e poi si schiantano.
No. Spesso perdono la vita anche quelli che con il consumo di droghe o
con la stanchezza degli altri non c’entrano proprio niente, ma muoiono,
in una sorta di "estrazione" alla quale partecipano i nomi e
cognomi di tutti, anche se rispettosi delle regole. La strada è
estremamente crudele perché un conducente "fatto" di
sostanze o un tiratardi può emettere una sentenza di condanna a
morte inappellabile ed immediatamente eseguita, a carico di chiunque abbia
la sventura di incrociare il suo percorso. Noi non ci stiamo.
Inoltre, in un secondo piano, il problema non si può archiviare
con un… "purtroppo non c’e’ niente da fare".
Affermazione gravemente fatalista e preoccupante per la sua arrendevolezza
di fondo.
C’è, c’è da fare! Non sarebbe male tentare di incidere sui
modelli sbagliati del divertimento che fanno scivolare troppi ragazzi
sull’uso di sostanze anche senza essere tossici dichiarati, su un sistema
che "impone" l’alba nei tour della notte.
La decimazione di una generazione di giovani e non solo, non può
essere accettata con rassegnazione
Giordano
Biserni
*Presidente ASAPS.
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