Il premier è arrivato a Montecitorio intorno alle 18
per partecipare al voto e ha difeso personalmente l’operato
di Lunardi attribuendo i disagi di quei giorni a "eventi
straordinari": "Se fossero emerse sue manchevolezze,
il ministro Lunardi immediatamente avrebbe rassegnato le sue
dimissioni, e io per primo le avrei pretese" ha detto Berlusconi,
che ha concluso il proprio intervento chiedendo al Parlamento
di respingere la mozione "senza esitazioni".
Il presidente del Consiglio ha addossato alle forze d’opposizione
la responsabilità dei problemi di quei giorni e del ritardo
"nella realizzazione di ogni opera pubblica in nome - ha
detto - di un falso ambientalismo fondamentalista". Lunardi
"ha lavorato in questi tre anni e mezzo con professionalità
e dedizione", mentre "tutti gli italiani sono consapevoli
che in questi decenni, in particolare negli anni in cui avete
governato - ha detto il premier rivolto ai banchi dell’opposizione
- vi siete disinteressati dello sviluppo infrastrutturale del
paese". In realtà, ha ironizzato, "se ve ne
foste interessati sarebbe ancora peggio, perché ciò
dimostrerebbe la vostra totale incapacità al riguardo".
Secondo il presidente del Consiglio, dunque, "si utilizzano
eventi tragici per motivi esclusivamente elettorali e non già
politici". Anzi, ha aggiunto, "è indispensabile
un ringraziamento da parte del governo a chi, in quei giorni,
ha lavorato perché l’emergenza non si trasformasse in
tragedia: forze di polizia, Protezione civile e uomini dell’Anas".
E ha insistito: "Quanto accaduto il 26, 27 e 28 gennaio
sulla A3, è per colpa del totale stato di abbandono in
cui abbiamo trovato la Salerno-Reggio Calabria. Che, occorre
prenderne atto, non è un’asse autostradale, è
insufficiente, mancano le barriere e le uscite di sicurezza"
e soprattutto "in caso di emergenza - ha aggiunto Berlusconi
- è impossibile effettuare uno sbarramento fisico delle
entrate ai caselli e tantomeno garantire il deflusso normale
in uscita". Il risultato, è che "è impossibile
evitare che eventi eccezionali possano essere gestiti secondo
la logica di un normale asse autostradale".
Berlusconi ha poi osservato che la mozione di sfiducia "presenta
non poche perplessità sotto il profilo costituzionale".
La presidenza della Camera, ha detto, "l’ha giudicata ammissibile
per dare ampio spazio ad ogni forma di controllo democratico
dell’attività di governo. Ma non si deve dimenticare
che la Corte costituzionale ha ben esplicitato i confini della
sfiducia individuale, che appare ammissibile soltanto quando
abbia determinate caratteristiche". "Chiedo al Parlamento
- ha concluso il premier - di respingere
senza esitazione la mozione individuale contro Lunardi".