Guida senza patente, il Governo vuole depenalizzare la sanzione per i recidivi. Asaps: “Segnale preoccupante”
Mentre l’omicidio stradale è prossimo a diventare un reato a sé stante, lo schema di decreto legislativo approvato dal Governo si appresta a depenalizzare la guida senza patente, sostituendo la reclusione per un anno per i recidivi con una multa più aspra. Una mano dà e l’altra toglie, insomma, nel più classico dei siparietti all’italiana. Se il provvedimento avrà il via ibera definitivo, andrà modificato l’articolo 116 del Codice della Strada che recita: “chiunque conduce veicoli senza aver conseguito la corrispondente patente di guida è punito con l’ammenda da 2.257 euro a 9.032 euro; la stessa sanzione si applica ai conducenti che guidano senza patente perché revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti fisici e psichici. Nell’ipotesi di recidiva nel biennio si applica altresì la pena dell’arresto fino a un anno”. Sarà proprio quest’ultima frase a cambiare, cioè la fattispecie della recidiva entro i due anni, che porterà a una multa da 5.000 a 30.000 euro.
Considerando l’iter medio della giustizia italiana e la pena di un anno prevista attualmente, è ragionevole pensare che nessuno vada in galera per guida senza patente e che quindi questa norma non cambi sostanzialmente la realtà dei fatti. Tuttavia, il suo significato è molto più importante, perché veicola un messaggio negativo, ha subito fatto notare l’Asaps, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale: “Siamo assolutamente contrari”, ha dichiarato il presidente Giordani Biserni in un lungo intervento, spiegando che “la sola sanzione amministrativa, benché salata, non scalfirà due categorie di ‘spatentati’: i molto abbienti che pagheranno comodamente e i non abbienti e nulla tenenti come nomadi, rom, piccoli delinquenti e criminali vari, che non pagheranno nemmeno un euro in quanto non hanno nessun bene esigibile.”
Inoltre Biserni sottolinea che la sola sanzione amministrativa non ha lo stesso valore della sanzione penale, che almeno costringe a un duro percorso burocratico e a pagare un avvocato. In molti casi, poi, “il conducente senza patente non è solo quello che non l’ha mai conseguita, ma anche quello a cui è stata ritirata o revocata per gravi violazioni come ubriachezza, droga, pirateria, gare di velocità, contromano in autostrada, oppure perché ha già ucciso sulla strada”. L’intento della legge, come ha detto lo stesso Biserni, è quello di sfoltire la massa dei procedimenti penali pendenti nelle aule di giustizia, ma depenalizzare la guida senza patente è comunque un segnale preoccupante e contraddittorio rispetto a quanto si sta facendo con l’omicidio stradale.
di Alessandro Vai
da ilfattoquotidiano.it
I timori dell’ASAPS sulla depenalizzazione della Guida senza patente arriva su il Fatto Quotidiano dopo che ieri era arrivata su Repubblica.it/motori (ASAPS)