Negli
ultimi due mesi dello scorso anno, 300 persone hanno
compilato il questionario sulla rabbia alla guida che
è rimasto online sul sito Asaps. Le analisi statistiche
dei dati raccolti non hanno evidenziato differenze di rabbia
tra maschi e femmine, nè tra guidatori occasionali e
abituali. Tra coloro che hanno compilato il questionario, la
differenza in quantità di rabbia è emersa invece
tra chi aveva conseguito la patente da meno di un anno e chi
l’aveva conseguita da più di un anno. Nel primo anno
di patente, infatti, la rabbia appare decisamente inferiore
rispetto agli anni successivi.
’’La cosa che ad una prima occhiata può apparire insolita
- spiega il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - trova
il proprio fondamento nei sistemi antagonisti ’attacco/fuga’,
quindi rabbia/paura, emozioni che si escludono a vicenda. Se
c’è rabbia, dunque, non c’è paura. Ma la condizione
di guida è per il neopatentato una situazione nuova ed
allo stesso tempo pericolosa, una situazione che deve ancora
imparare a gestire e che per certi aspetti percepisce come avversa
e minacciosa. Da qui l’attivazione della paura, sentimento che
contribuisce ad innalzare il livello di attivazione dell’organismo
e che prepara a fronteggiare, o a fuggire, stimoli percepiti
come minacciosi. La paura sembra essere dunque un antidoto per
la rabbia alla guida. Peccato che il suo effetto duri solo un
anno...’’. Il risultato complessivo del sondaggio sarà
pubblicato sul numero di marzo della rivista ’Il Centauro’,
organo ufficiale dell’Asaps.