Puntuale
come una cambiale in scadenza è arrivata la prima sentenza
della Corte Costituzionale (Sent. n. 114/2004 dell’8 aprile
2004) che ha sgretolato uno degli elementi che avevano caratterizzato
la riforma del Codice della Strada dell’agosto scorso, l’imposizione
della cauzione da versare per il ricorso al G.d.P..
Tutto torna come prima. Il balzello particolarmente oneroso soprattutto
dal punto di vista burocratico, con la previsione dell’apertura
di un libretto postale, è stato eliminato. Ora nel mirino
della Consulta, che si dovrà pronunciare a breve, c’è
la madre di tutte le novità della riforma 2003, cioè
la questione dei "punti a distanza", prelevati al proprietario
del veicolo (che non sia persona giuridica) quando non è
identificato il conducente, in quella sorta di responsabilità
oggettiva prevista dall’art. 126 bis comma 2 del C.d.S..
Non entriamo nel merito della possibile incostituzionalità
della norma in relazione agli articoli 3 e 27 della Suprema Carta,
non spetta a noi. Certo già a una prima occhiata nell’agosto
scorso la norma ci sollevò perplessità, e se dovessimo
scommettere sul suo futuro punteremmo poco.
Ma il problema che ci preme evidenziare è un altro. E’
chiaro che l’eventuale dichiarazione di incostituzionalità
di questa parte del 126 Bis, svuoterà di larga parte del
suo peso dissuasivo la novità della patente a punti. Il
timore di perdere punti per violazioni al C.d.S., già diminuito
di suo in questi mesi, si abbasserà ulteriormente e l’effetto
dissuasivo con i suoi risvolti positivi sull’incidentalità
stradale calerà di molto.
L’eventuale abbattimento di questa norma, oggettivamente
vessatoria, renderà di nuovo il "re nudo" dal
punto di vista dei controlli su strada. Insomma l’elettronica,
elemento essenziale nel controllo della velocità, dei sorpassi,
o del passaggio col rosso al semaforo, da sola non potrà
più essere sufficiente per aumentare l’effetto dissuasivo
da perdita punti. Rimarrà valido solo quello economico,
con tutti i limiti già conosciuti.
E allora? Allora si dovrà tornare presto ad una giusta
miscela fra elettronica e presenza di divise sulle strade, alla
violazione documentata dovrà seguire l’accertamento
immediato del violatore, da sempre uno dei cardini del diritto
e compito istituzionale della polizia. Certamente tutto questo
rallenterà le slot-machine della cassa facile, ma restituirà
dignità al diritto e il giusto ruolo all’operatore
di polizia su strada. Con un Ministro che vuole i 150, i piloti
che arriveranno a 200 in autostrada quasi mai fermati, se la caveranno
presto con quei miseri 137,55 euro, senza dazio di punteggio.
Nello stesso tempo un altro Ministro si vede svuotare la norma
sugli orari delle discoteche. La chiusura non più alle
3, ma forse,ben che vada, alle 4 e sarà decisa dai comuni.
La vendita degli alcolici continuerà fino a notte inoltrata
e questo aspetto è il più grave. Mentre tutti in
Parlamento, stravolgendo il DDL, rivendicano semmai una maggiore
presenza della polizia sulle strade. Bravi. Vogliamo magari cominciare
da quei 1500 agenti che mancano da 15 anni nell’organico
della Stradale?
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