«Omicidi stradali, pena assurda»
Che Carlo Giovanardi esordisca con una premessa non è cosa di tutti i giorni. Ma sulla legge che inserisce nel codice il cosiddetto omicidio stradale, come specie diversa dall’omicidio per mafia, il parere del senatore modenese in rotta con il leader Alfano, ha un suo peso. Alla Gazzetta, oltre a raccontare perchè ha votato contro la legge presentata dal governo, spiega che con questo governo non ha più niente a che spartire.
Passaggio all’opposizione militante dopo il purgatorio di un centrodestra inquadrato nel centrosinistra e con un ministro in prima linea?
«I fatti parlano da soli - replica l’immarcescibile senatore modenese - Renzi ha posto la fiducia al Senato su un’inasprimento assurdo delle pene per incidenti stradali. Una roba da vergogna».
Prego?
«La ragione dello scontro sta tutta in una modifica che stravolge l’impianto della legge. Il Senato aveva approvato una normativa che prevedeva per l’omicidio stradale pene dai 5 ai 10 anni di reclusione: sempre che non ci fosse una guida sotto effetto di alcol, droga o guida da pirati esplicita. Per una colpa semplice, oggettiva, si prevedeva comunque una pena molto dura per un reato che sinora non è presente nell’ordinamento italiano. Si badi bene, il consenso attorno a queste norme era attorno al 90%, da tutti e due gli schieramenti politici».
E invece?
«La Camera dei Deputati ha approvato un inasprimento che fissava i confini del nuovo reato con pene da 8 a 14 anni. E solo grazie al governo che ha messo la fiducia. Zero discussioni, forse anche per zittire le tante voci critiche che nel centrosinistra contestavano e contestano la legge così com’è formulata. Una follia. Mentre con il primo testo si punivano comportamenti dolosamente scorretti, quelli di chi guida sotto effetto di stupefacenti, con questa normativa si criminalizza chi guida da sobrio. Alzi la mano chi non ha mai sbagliato un senso unico, chi d’estate non è stato abbagliato la mattina presto dal sole basso sulla strada. Bene, una mamma che porta i figli a scuola, una agente di commercio che in mezzo alla nebbia nei mille svincoli e con la segnaletica che c’è imbocca un senso unico, ora diventa peggio di un mafioso».
Peggio di un delinquente abituale dunque
«È così. Con la nuova norma se ci sono due vittime per l’incidente si può essere sino a 18 anni di carcere».
Come per l’omicidio
«Che ne prevede 21 come minimo, sulla carta. Poi ci sono patteggiamenti, sconti di pena eccetera. Ma non voglio polemizzare».
Però è in polemica con il suo governo
«Certo, che ci si resta a fare con un Renzi che fa uno spot elettorale sulla pelle degli italiani. Pene terrificanti, assurde, anche per mamme per bene, che hanno un incidente in cui non hanno nessuna responsabilità oggettiva. Mi aspetto già di leggerli e ascoltarli i commenti inviperiti sui giornali quando si arriverà alla prima condanna di questo tipo in uno dei mille casi in cui l’investitore si ritrova la disgrazia di un investimento neppure ipotizzato. Attenti: la morte di una vittima della strada è senza appello, ma anche la sventura e il rimorso di chi senza averlo voluto si trova a causare un incidente mortale».
Pene draconiane come fumo negli occhi dunque?
«Certo. L’Italia precipita e noi mandiamo in galera gli autori degli incidenti. Voglio vedere cosa ne dirà la Corte Costituzionale».
Tornando alla premessa?
«Sono più di vent’anni che mi batto con tro gli eccessi e l’alcol alla guida. Ho iniziato con le stragi del sabato sera, gli incidenti mortali all’uscita dalle discoteche, proprio qui a Modena, con vittime giovanissime. Poi l’operazione Dragon Street per i controlli antidroga e l’inserimento dell’omicidio stradale come fattispecie a sè stante nel codice. Anche per questo credo che siamo passati in trent’anni, grazie anche a maggiori controlli e auto più efficienti, a ridurre il numero delle vittime. Dagli 8 mila morti della fine degli anni ’80 ai 3500 di oggi. Sono sempre troppi, ma sono anche 4500 dimeno. Vite umane salvate».
E il governo?
«Abbiamo rotto. Ci ha rotto».
di Saverio Cioce
da gazzettadimodena.gelocal.it
Omicidio stradale
NO SENATORE GIOVANARDI, LE MAMME SI PREOCCUPANO CHE I LORO FIGLI TORNINO CASA SANI E SALVI E NON DELLE SEVERE CONDANNE ALLE QUALI POTREBBERO INCAPPARE MENTRE SONO ALLA GUIDA
Caro senatore Giovanardi abbiamo condiviso molte battaglie nei trascorsi due decenni per contrastare le stragi del sabato sera e con risultati notevoli, specie da noi in Romagna e sei stato certamente un gladiatore per la legge sulla riduzione degli orari delle discoteche, ma stavolta non siamo per niente d’accordo con te. In questa intervista sulla legge per l’omicidio stradale, per la quale il 10 dicembre scorso tu hai votato contro con duri argomenti nel tuo intervento al Senato, fra le tante tue valutazioni chiami in gioco le mamme con una affermazione che mi lascia di stucco: “Pene terrificanti, assurde, anche per mamme per bene, che hanno un incidente in cui non hanno nessuna responsabilità oggettiva”.
No, ti assicuro caro Giovanardi: le mamme si preoccupano che i loro figli innanzi tutto tornino a casa sani e salvi (“E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente, che una patente senza tuo figlio” ricordi vero la campagna ASAPS?). Non credo che si preoccupino troppo delle pene dell’omicidio stradale e dubito molto possano coinvolgere le mamme per le gravi violazioni da loro commesse alla guida. Spero che questa tua posizione, da molti non condivisa, sia anche il frutto di un impeto antigovernativo. Ma per quello potresti trovare altri argomenti e lascerei stare l’Omicidio stradale.
Giordano Biserni
ASAPS