Operazione Centauro, furti di bici e motoveicoli: 8 ordinanze di custodia cautelare
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma hanno dato esecuzione ad una serie di provvedimenti cautelari emessi, dal Tribunale di Parma, a seguito di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura di Parma, nei confronti di un’associazione per delinquere composta da cittadini stranieri (moldavi, rumeni e ucraini) che operava nelle province di Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Milano, Forlì – Cesena, Pesaro – Urbino, Padova e Lecco.
Gli arrestati sono accusati di aver commesso, a vario titolo, 22 furti prevalentemente a danno di negozi di motociclette e biciclette da corsa (di alta gamma), non disdegnando talvolta materiale elettronico e abbigliamento da moto, oltre che la ricettazione di 15 automezzi rubati.
Le indagini, iniziate nel dicembre del 2012 e concluse a gennaio 2014, hanno consentito di delineare i ruoli e compiti ricoperti nell'associazione a delinquere, la cui sede operativa e decisionale era a Parma, che poteva contare sulla complicità di ulteriori 17 indagati.
L’attività dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma ha permesso di comprendere e ricostruire il modus operandi della banda grazie ad una serie di prolungati pedinamenti (durati talvolta fino a 3 giorni consecutivi) e servizi di (osservazione controllo e pedinamento, effettuati in molteplici province del nord Italia.
La ricostruzione delle modalità operative utilizzate dai malviventi, unita ad una lunga serie di precauzioni adottate dagli investigatori per celare i vari interventi di riscontro e recupero della refurtiva, ha permesso, nel corso dell’indagine, di effettuare 8 arresti in flagranza di reato, 5 denunce a piede libero e, soprattutto, recuperare e restituire agli aventi diritto di 31 moto, 74 bici da corsa, 15 autoveicoli, 76 televisori LCD e abbigliamento e materiale tecnico da moto per un valore di circa 1.182.000 €.
I militari, per non pregiudicare le indagini in corso, hanno di volta in volta fatto intervenire i diversi reparti dell’Arma dei Carabinieri senza mai figurare, in modo che i ritrovamenti della merce e le operazioni di polizia giudiziaria potessero sembrare “casuali” e non allarmare i capi della banda.
Grazie ai vari escamotage utilizzati, è stato accertato che le moto e bici rubate venivano portate in una base logistica, ubicata in una capannone nella periferia di Milano, dove i mezzi erano smontati ed imballati, per limitare i rischi del viaggio rendendo molto difficile l’individuazione della provenienza illecita del materiale, e successivamente trasportati, da complici, in Ucraina.
La cattura dei soggetti destinatari delle misure è stata particolarmente complicata ed ha richiesto tempo e indagini mirate, poiché gli stessi erano soliti spostarsi molto frequentemente anche oltre i confini nazionali.
Dopo alcuni mesi di ricerca 8 componenti dell’associazione sono stati, a vario titolo, arrestati dai militari o rintracciati, su mandato d’arresto europeo, dagli organi di polizia dei paesi competenti.
Disarticolata un’altra banda di predoni di bici e moto destinate regolarmente all’estero. (ASAPS)