(ASAPS) TORINO - È un altro duro colpo quello inferto
dalla Squadra di PG della Polizia Stradale di Torino alla criminalità
organizzata. Dopo le centinaia di arresti per i rapinatori di
tir e per il colossale inchiestone di "patenti facili",
gli investigatori piemontesi hanno stretto il cerchio attorno
agli imprendibili della truffa.
Si tratta di un terzetto di italiani finito nel mirino degli
investigatori lo scorso mese di ottobre, che stavano letteralmente
sbancando gli autosaloni della regione: si pensi che già
in 60 erano caduti nel fine tranello ed altrettante auto, tutte
rigorosamente di prestigio, erano state acquistate lasciando
a becco asciutto i rivenditori
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Ma
non solo le auto erano nel mirino della banda, che imperversava
ormai da tempo in tutta la regione, e che aveva già fatto
man bassa di televisori al plasma, computer, stampanti, scanner,
telecamere, macchine fotografiche e tanto altro ancora. Il trucco
era quello di ricorrere ai finanziamenti presentando documentazione
rigorosamente falsa, ma corrispondente a persone realmente esistenti.
Il meccanismo era così collaudato che, ormai, ogni tentativo
andava a buon fine e il profitto era assicurato. Negli ultimi
tempi, come hanno avuto modo di scoprire gli uomini e le donne
del Compartimento Polizia Stradale di Torino, gli arrestati avevano
messo a punto un altro stratagemma, che la dice lunga sul livello
criminale raggiunto: i delinquenti, davvero in gamba, si presentavano
presso un istituto bancario del Nord-Italia, e grazie all’esibizione
di documenti di identità falsi, ma assolutamente perfetti,
aprivano un conto corrente.
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Questo
forniva loro la possibilità di disporre di assegni e carte
di credito "buoni", ma appoggiati su conti correnti
sui quali facevano muovere a proprio piacimento somme di denaro
per mostrare disponibilità di risorse, salvo poi ritirare
il contante e lasciare scoperti gli assegni: la ricerca dei titolari
dei conti correnti, poi, si rivelava un fiasco, con la scoperta
dell’inganno. Un trio davvero temibile, finito però
in carcere qualche giorno fa, quando Francesco Sansotta, 46 anni,
Massimo De Marchi, 47 anni, e Maria Vittoria Cerutti, 43 anni,
sono caduti in una trappola tesa loro dalla Squadra di PG della
Stradale, che a loro carico aveva ormai raccolto tutte le informazioni
necessarie.
La Squadra, in accordo con la dottoressa Livia Locci, Pubblico
Ministero della Procura di Torino, ha deciso di pubblicare nomi
e foto del trio, per risalire ad altri eventi delittuosi da loro
commessi e consentire alle eventuali altre vittime di sporgere
denuncia. Ai colleghi della Polizia Stradale di Torino, non resta
che far giungere i complimenti della nostra community. (ASAPS).
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MINISTERO
DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
COMPARTIMENTO DELLA POLIZIA STRADALE "PIEMONTE E VALLE
D’AOSTA"
TORINO
Comunicato stampa
Operazione "B L U F F"
La
Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale
di Torino,
nell’ambito di articolate indagini, iniziate nello scorso mese
di ottobre, coordinate dalla Dottoressa Livia Locci Sostituto
Procuratore della Procura della Repubblica del Tribunale di Torino,
ha individuato e sgominato un’organizzazione criminale - con base
a Torino ma operante su gran parte del territorio del Nord Italia
- specializzata nella commissione continuata di truffe dirette
all’acquisizione di costosissime autovetture nuove, televisori
al plasma, computer, stampanti, scanner, telecamere, macchine
fotografiche digitali e quant’altro, mediante la richiesta di
finanziamenti che venivano puntualmente ottenuti a nome di persone
inesistenti o inconsapevoli.
L’indagine ha permesso di accertare che i componenti del sodalizio
agivano secondo un cliché consolidato: si presentavano
presso un istituto bancario di un comune del Nord Italia, ove
mediante l’esibizione di falsi documenti di identità, talora
intestati a persone inesistenti e talora ad ignare persone esistenti,
aprivano un conto corrente. Successivamente si recavano presso
una concessionaria di autoveicoli o un centro commerciale, siti
nello stesso comune, e acquistavano autovetture o HI-FI ottenendo
di pagare mediante finanziamenti intestati alle persone a nome
delle quali era stato aperto il conto corrente, su cui venivano
poi addebitate le rate delle somme oggetto dì finanziamento.
Proprio l’esistenza di effettivi conti correnti e l’esibizione
di documenti quali carte di identità, codici fiscali e
buste paga (contraffatti e/o rubati) apparentemente originali,
traevano in inganno le società finanziarie che, nonostante
i rigidissimi controlli incrociati, concedevano i finanziamenti
a clienti che naturalmente sarebbero poi risultati insolventi.
L’attività compiuta ha permesso di risalire, nel giro di
poche settimane, all’individuazione di circa 60 truffe commesse
con le stesse modalità.
L’illecita attività criminosa è stata interrotta
il 2 c.m. quando in seguito all’ennesimo "colpo", che
portava a sottrarre un televisore del valore di circa 1500 Euro,
venivano tratti in arresto per il reato di truffa e sottoposti
a fermo di polizia giudiziaria d’iniziativa per i reati di associazione
per delinquere, ricettazione e uso di sigilli contraffatti:
• Sansotta Francesco, anni 46
• De Marchi Massimo, anni 47
• Cerutti Maria Vittoria, anni 43.
A seguito delle perquisizioni compiute veniva individuata la base
operativa all’interno della quale veniva sequestrato tutto il
materiale e la documentazione utilizzata ed utilizzabile per la
commissione delle truffe.
Oltre alla base operativa e a tutto il materiale venivano sequestrate
anche quattro autovetture di nuovissima costruzione, appena immatricolate,
televisori, computer ed altra attrezzatura hi-fi, sottratti attraverso
gli stratagemmi sopra descritti.
Contestualmente sono state operate numerose altre perquisizioni
a carico di diversi ricettatori, operazione che ha consentito
di recuperare altra notevole quantità di materiale.
Si stima che il sodalizio abbia sottratto materiale per un valore
di alcune centinaia di migliaia di euro. Nomi e fotografie di
alcuni componenti dell’organizzazione vengono forniti allo scopo
di risalire alla commercializzazione di altri beni, non ancora
emersi dalle indagini, che si ritiene possano essere stati occultati
o comunque trattati dagli stessi.
In proposito eventuali notizie potranno essere fornite al Compartimento
Polizia Stradale di
Torino.
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