Morire
per mano di ubriaco
4 ragazzi travolti da un camion guidato da due russi ubriachi che viaggiavano contromano in autostrada. 8134 firme consegnate al ministro. Ha collaborato alla raccolta delle firme anche l’ASAPS. di Giordano Biserni* |
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Forse
in molti lo hanno già dimenticato. Certamente non lo hanno dimenticato
i familiari e i tanti giovanissimi loro amici. E neppure noi. Il tragico
incidente era avvenuto lo scorso inverno lungo la corsia sud
della A/21, tra Castelsangiovanni e Sarmato. L’autovettura con i 4 giovani
alessandrini era stata centrata da una motrice che viaggiava contromano
e che era guidata da due autisti ubriachi fradici. E’ stata consegnata
nelle settimane scorse a Roma, al ministro dei trasporti Pietro Lunardi,
una petizione con 8.134 firme sulla sicurezza stradale, alla quale ha
partecipato anche l’ASAPS, firme raccolte dopo il grave incidente,
nel quale nel gennaio dell’anno scorso, persero la vita quattro giovani
di Alessandria, travolti, mentre percorrevano in auto l’autostrada Torino-Piacenza,
da un tir che viaggiava contromano.
Alla guida dell’autoarticolato due autisti di nazionalità russa che, agli esami con l’etilometro effettuati dalla Polizia Stradale, risultarono completamente ubriachi e che dopo il tragico sinistro si palleggiarono l’un l’altro le responsabilità, sostenendo che guidava l’altro. Ubriachi sì ma non abbastanza da tentare di scaricare all’altro collega la responsabilità dell’accaduto. I ragazzi piemontesi si stavano recando al concerto di Carmen Consoli a Piacenza, quando, nei pressi di Castelsangiovanni (Piacenza), si videro piombare addosso la motrice del camion. Una serata di serenità e allegria si trasformò improvvisamente in una tragedia determinata dall’incoscienza dell’uomo. |
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Tre
ragazzi rimasero carbonizzati, il quarto sopravvisse solo tre giorni nel
centro Grandi ustionati dell’ospedale di Parma.
Rabbia e sconcerto nell’opinione pubblica, specie ad Alessandria dove, su iniziativa degli amici dei quattro ragazzi, venne promossa la petizione. La raccolta firme è stata sostenuta dall’Istituto Pier Paolo Cuniolo impegnato in una ricerca sulle cause degli incidenti causati dall’uomo, al quale ha garantito il proprio sostegno anche l’ASAPS. “Velocità, alcool, telefonini senza auricolare, comportamenti di autisti troppo disinvolti - spiega Efrem Bovo, fondatore dell’ Istituto - sono “rituali societari” che devono essere corretti sul piano della responsabilità individuale oltre che al momento del controllo dell’ autorità dello Stato”. Secondo le ricerche dell’Istituto, in Italia su 8.300 incidenti stradali mortali all’anno, l’80 per cento potrebbe essere evitato con norme più severe e certe, ma anche se venisse contrastata la cultura dell’eccesso è che il maggior “fattore causale dell’ incidentalità sulle strade”. Ora c’è solo da sperare che questa drammatica pagina che ha buttato nella tragedia quattro famiglie non venga chiusa, alla petizione seguano altre iniziative, vengano adottate ulteriori misure per impedire troppo facili contromano in autostrada, venga incrementato il sistema dei controlli per contrastare la guida in stato di ebbrezza per portarlo al livello degli altri stati. Non è più sopportabile che sulle strade del nostro Paese due ubriachi emettano sentenze di condanna a morte per 4 giovani ventenni e tutto rimanga come prima. |
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La delegazione dell’Istituto Cuniolo mentre consegna le firme al Ministro Pietro Lunardi e al Sottosegretario Paolo Uggé |
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I
CONTENUTI DELLA PETIZIONE
La petizione, rivolta al Parlamento, al Senato e alla Camera dei deputati, premette: - che la finalità perseguita dalla presente istanza è scaturita dall’esigenza di onorare la memoria di Pier Paolo Cuniolo e dei suoi tre amici Maura, Nicoletta e Andrea; - che il tragico incidente, oltre ad aver causato la morte di quattro giovani, ha altresì determinato un danno irreparabile alla vita dei familiari degli stessi ed un forte allarme sociale; - che la sanzione tradottasi in una condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione, 3.000 euro di ammenda e sospensione della patente per 1 anno con concessione della sospensione condizionale della pena, risulta inadeguata rispetto all’allarme sociale prodotto; - che l’evento luttuoso ispiratore della presente petizione non costituisce un caso isolato e/o sporadico, ma un fenomeno in costante aumento come risulta dalle ricerche effettuate dagli istituti di statistica e degli osservatori nazionali secondo i quali la guida in stato di ebbrezza è una delle principali cause degli incidenti stradali con conseguenze mortali o gravemente invalidanti comportanti anche elevati costi sociali; - che la normativa vigente mostra ancora la propria inadeguatezza a prevenire e reprimere condotte di guida tali da mettere in pericolo la sicurezza della circolazione stradale; - che l’auspicato intervento legislativo dovrà prendere in considerazione oltre alla problematica della guida in stato di ebbrezza anche la più complessa materia della circolazione "in stato di sicurezza", con responsabilizzazione di tutti coloro i quali si rendono autori di infrazioni; - che la finalità perseguita dalla presente petizione popolare è quella di rappresentare in maniera adeguata al potere legislativo l’esigenza diffusamente avvertita su tutto il territorio nazionale di avere norme sicure e certe che consentano al cittadino di confidare in una efficace azione preventiva e dissuasiva in ordine alle condotte lesive dell’incolumità personale; - che detta azione non potrà prescindere da un lato da una pianificazione in materia di sicurezza stradale finanziata da specifici stanziamenti di bilancio e dall’altro da un inasprimento delle pene previste. Per tutti i sopra menzionati motivi i firmatari della presente petizione chiedono - che gli Onorevoli Parlamentari vogliano promuovere provvedimenti di legge volti ad intensificare i controlli e tutti quegli interventi che risulteranno opportuni a garantire una maggiore sicurezza stradale, aumentare il sistema di prevenzione tramite campagne mirate di informazione e sensibilizzazione sociale nonché inasprire le sanzioni previste per coloro i quali infrangendo le norme del Codice della Strada si rendano responsabili di incidenti con esiti lesivi dell’incolumità personale. |