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Notizie brevi 08/02/2005

da "Il Mattino" - Sorpresa: al volante donne più brave

da "Il Mattino"

Sorpresa: al volante donne più brave

Alla faccia dei luoghi comuni. L’arcinoto «donne al volante pericolo costante» incassa un bel ko. E stacca in un colpo solo l’etichetta di mine vaganti dal parabrezza delle vetture rosa. Non solo. Incorona il gentil sesso garanzia vivente di prudenza e affidabilità al punto tale da riservare alle guidatrici polizze particolarmente vantaggiose rispetto agli uomini. É il verdetto dell’Ania, l’associazione nazionale tra le imprese assicuratrici che in una analisi rivela: sono soprattutto le più giovani ad essere molto meno pericolose dei coetanei maschi. I ragazzi, infatti, causano più incidenti, generalmente più gravi, obbligando le compagnie a rimborsi consistenti e quindi a premi più sostanziosi.

La radiografia dell’Ania scaccia ogni dubbio: tra i 18 e i 40 anni le donne sono decisamente più prudenti e hanno una guida molto più sicura dei colleghi. Questo in base al cosiddetto indice di premio puro. Un indicatore ottenuto moltiplicando la frequenza e il costo medio degli incidenti (si va da un indice 400 dei ragazzi diciottenni ad un 250 per le neopatentate in rosa fino all’indice 100 per i quarantenni).

In sostanza, rispetto a un quarantenne maschio, categoria assicurativa generalmente più affidabile, i ragazzi tra i 18 e i 19 anni costano all’incirca quattro volte di più da un punto di vista assicurativo, mentre le giovani donne si limitano a due volte in più.

La differenza - secondo i calcoli dell’associazione - si riduce progressivamente, soprattutto per le donne tra i 30 e i 40 anni. Oltre la soglia dei 40 anni c’è infatti una sostanziale sovrapposizione tra uomo e donna che equivale a dire che il fattore rischio non varia significativamente fra i due sessi.

I ragazzi comunque non hanno scuse. La spiegazione del diverso comportamento alla guida, così evidente nei primi anni di guida, sta nelle diverse abitudini al volante: caute per le ragazze, azzardate per i coetanei maschi. E non certo nell’utilizzo più o meno frequente dell’auto.

Così, se dal fronte maschile qualcuno prova a tirar fuori la scusa che se le donne fanno meno incidenti è solo perché macinano meno chilometri, l’Ania è pronta a smentirlo: «la ridotta sinistrosità delle femmine rispetto ai maschi fino ai 40 anni - spiega l’associazione - non è dovuta a fattori quali una minore percorrenza chilometrica e quindi a una minore esposizione al rischio incidenti perché se questi fattori fossero presenti dovrebbero avere un’influenza su tutte le età.

Dunque, la spiegazione sta nel fatto che la minore rischiosità delle donne è legata solo a una loro maggiore prudenza alla guida. Ma gli uomini tentano la rivincita che arriva solo in età più matura: per entrambi i sessi c’è infatti una leggera ripresa degli incidenti in media fra i 45 e i 55 anni. In questo caso l’aumento è più marcato per le femmine. Ma, a guardar bene, anche qui, dietro ai più frequenti incidenti, potrebbe nascondersi un maschio: l’incremento potrebbe essere infatti legato all’utilizzo delle auto intestate alle mamme da parte dei figli (maschi) neopatentati.
Una giovane al volante durante una campagna per la sicurezza stradale.

ALESSANDRA CHELLO





Martedì, 08 Febbraio 2005
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