Alla
faccia dei luoghi comuni. L’arcinoto «donne al volante
pericolo costante» incassa un bel ko. E stacca in un colpo
solo l’etichetta di mine vaganti dal parabrezza delle vetture
rosa. Non solo. Incorona il gentil sesso garanzia vivente di
prudenza e affidabilità al punto tale da riservare alle
guidatrici polizze particolarmente vantaggiose rispetto agli
uomini. É il verdetto dell’Ania, l’associazione
nazionale tra le imprese assicuratrici che in una analisi rivela:
sono soprattutto le più giovani ad essere molto meno
pericolose dei coetanei maschi. I ragazzi, infatti, causano
più incidenti, generalmente più gravi, obbligando
le compagnie a rimborsi consistenti e quindi a premi più
sostanziosi.
La radiografia dell’Ania scaccia ogni dubbio: tra i 18
e i 40 anni le donne sono decisamente più prudenti e
hanno una guida molto più sicura dei colleghi. Questo
in base al cosiddetto indice di premio puro. Un indicatore ottenuto
moltiplicando la frequenza e il costo medio degli incidenti
(si va da un indice 400 dei ragazzi diciottenni ad un 250 per
le neopatentate in rosa fino all’indice 100 per i quarantenni).
In sostanza, rispetto a un quarantenne maschio, categoria assicurativa
generalmente più affidabile, i ragazzi tra i 18 e i 19
anni costano all’incirca quattro volte di più da
un punto di vista assicurativo, mentre le giovani donne si limitano
a due volte in più.
La differenza - secondo i calcoli dell’associazione - si
riduce progressivamente, soprattutto per le donne tra i 30 e
i 40 anni. Oltre la soglia dei 40 anni c’è infatti
una sostanziale sovrapposizione tra uomo e donna che equivale
a dire che il fattore rischio non varia significativamente fra
i due sessi.
I ragazzi comunque non hanno scuse. La spiegazione del diverso
comportamento alla guida, così evidente nei primi anni
di guida, sta nelle diverse abitudini al volante: caute per
le ragazze, azzardate per i coetanei maschi. E non certo nell’utilizzo
più o meno frequente dell’auto.
Così, se dal fronte maschile qualcuno prova a tirar fuori
la scusa che se le donne fanno meno incidenti è solo
perché macinano meno chilometri, l’Ania è
pronta a smentirlo: «la ridotta sinistrosità delle
femmine rispetto ai maschi fino ai 40 anni - spiega l’associazione
- non è dovuta a fattori quali una minore percorrenza
chilometrica e quindi a una minore esposizione al rischio incidenti
perché se questi fattori fossero presenti dovrebbero
avere un’influenza su tutte le età.
Dunque, la spiegazione sta nel fatto che la minore rischiosità
delle donne è legata solo a una loro maggiore prudenza
alla guida. Ma gli uomini tentano la rivincita che arriva solo
in età più matura: per entrambi i sessi c’è
infatti una leggera ripresa degli incidenti in media fra i 45
e i 55 anni. In questo caso l’aumento è più
marcato per le femmine. Ma, a guardar bene, anche qui, dietro
ai più frequenti incidenti, potrebbe nascondersi un maschio:
l’incremento potrebbe essere infatti legato all’utilizzo
delle auto intestate alle mamme da parte dei figli (maschi)
neopatentati.
Una giovane al volante durante una campagna per la sicurezza
stradale.
ALESSANDRA
CHELLO