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Osservatorio  il Centauro – ASAPS sugli Incidenti degli italiani all’estero
Nel 2015 in 47 incidenti (+88%) hanno perso la vita 60 connazionali (+82%). Nel 2014 le vittime per incidenti all’estero erano state 33 in 25 incidenti. 
Le cause i viaggi per lavoro o per vacanza

L'incidente del 27 marzo 2015 in Argentina - Famiglia italiana distrutta in un tremendo incidente stradale. Padre, madre e tre figli avevano lasciato Santarcangelo di Romagna per andare a vivere all'estero pochi mesi prima

(ASAPS)  I dati dell’Osservatorio ASAPS sugli incidenti degli italiani all’estero fanno segnare nel 2015 una brusca impennata del numero delle vittime. Nel 2015 i connazionali che in terra straniera per motivi di svago o di lavoro, sono rimasti vittime di incidenti stradali sono stati 60, con  17 feriti negli stessi incidenti e tutti in conseguenza di 47 sinistri mortali occorsi nelle strade dei vari Paesi del Mondo. Nel 2014 gli italiani morti in incidenti all’estero furono invece 33 in 25 incidenti. Quindi l’incremento nel 2015 è stato rispettivamente dell’88 e dell’82%,. Nel 2013 le vittime furono ancora 33 e 35 nel 2012. 
Queste 60 vittime di incidenti stradali all’estero non rientrano nel totale dei decessi archiviati dall’Istat nel suo report annuale.
Non si pensi che si tratti di incidenti di soli italiani in vacanza all’estero. Infatti sono  ben 30 su 47  (64%) gli scontri fatali che hanno coinvolto connazionali che si trovavano all’estero per motivi di lavoro,  mentre in 17 incidenti i connazionali erano  in viaggio di vacanza e sono rimasti coinvolti  in sinistri su strada alla guida o come passeggeri di veicoli o, semplicemente, come pedoni.
Sono stati 24 gli incidenti nei quali degli italiani hanno perso la vita in auto, 2 gli incidenti che hanno coinvolto connazionali come passeggeri di pullman, 14  in ciclomotori o moto, 5 in bicicletta e 2 andando a piedi.
La localizzazione dei 47  incidenti che hanno provocato la morte di queste 60  persone rileva che 17  sinistri sono avvenuti in Europa, 7 in Africa, 8 in America Latina,  6  in Asia 5 in Australia e 4 in Nord  America.
Il più elevato numero complessivo di connazionali vittime di incidenti stradali all’estero e la più elevata percentuale di quelli che viaggiavano per motivi di lavoro,  da una parte ci dice che oltre ai viaggi turistici probabilmente sono aumentati i viaggi  di connazionali impegnati all’estero in una attività lavorativa oltre confine, e che questi  sul territorio  utilizzano anche le varie modalità di mobilità terrestre come lavoratori o liberi professionisti, ipotizzando che utilizzino maggiormente oltre ai mezzi di proprietà  quelli a noleggio e anche quelli dell’impresa per gli spostamenti.
Non va dimenticato che in quel numero totale di 1 milione e 300 mila morti l’anno per incidenti stradali sul pianeta, i numeri più drammatici riguardano proprio i continenti con una motorizzazione meno sviluppata come l’Asia, l’Africa, il Sudamerica.
Per una lettura meno arida di questi numeri si può certamente affermare che la sicurezza stradale non conosce confini e che il rispetto delle regole, l’attenzione e la conoscenza dello stato delle strade e delle varie segnaletiche diventano il vero passaporto utile per un sicuro soggiorno all’estero. (ASAPS)

Forlì, lì  29 gennaio  2015   

Giordano Biserni   
Presidente ASAPS


 

REPORT INCIDENTI MORTALI ITALIANI ALL’ESTERO NEL 2015

 

TOTALE

47

MORTI

60

FERITI

17

VIAGGIO DI VACANZA

17

VIAGGIO DI LAVORO

30

AUTOCARRO / PULLMAN

2

VEICOLI MILITARI

0

AUTO

24

CICLO-MOTO

14

BICI

5

PEDONE

2

EUROPA

17

NORD AMERICA

4

ASIA

6

AMERICA LATINA

8

AFRICA

7

OCEANIA

5

 





 


Venerdì, 29 Gennaio 2016
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