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Notizie brevi 15/02/2016

Vittima prima di un pirata della strada e poi della burocrazia

Graziella Palmisano non può stare in piedi a lungo ma è stata riconosciuta invalida solo al 22% dopo essere stata investita
Graziella Palmisano

QUARRATA. Prima la battaglia per restare aggrappata alla vita. Subito dopo quella per i diritti, la dignità e le tutele. Da vittima della strada Graziella Palmisano, 45 anni di Quarrata e madre di due figli, non ha mai smesso di lottare neppure quando è uscita dall’ospedale. E’ proprio allora che sono cominciate le trafile burocratiche: un labirinto da cui non è facile uscire. Travolta da un’auto pirata lo scorso 11 maggio lungo via Fiorentina, a Bottegone, la donna è rimasta invalida al 22 per cento. «Non abbastanza per rientrare nelle categorie protette. Siamo all’assurdo – dice - Uno deve sperare di restare invalido per poter lavorare».

Le conseguenze permanenti che ha riportato nell’incidente però, non le consentono di tornare a fare un lavoro fisicamente impegnativo, in piedi per otto ore al giorno, come faceva in passato: prima nel panificio Banchelli di Pistoia, chiuso nel 2014, poi con contratti a termine alla Nove Alpi di Bottegone, da dove l’operaia stava tornando quando Mirko Monaco, 31 anni di Quarrata, l’ha investita ed è scappato lasciandola in fin di vita in un fosso. Arrestato all’alba dai carabinieri è accusato di omissione di soccorso e lesioni gravi. Martedì è fissata la prima udienza del processo.

Al fianco della Palmisano, c’è il legale Christian Vannucchi di Prato. «A volte – dice la donna da “sopravvissuta” - penso che siano più tutelati i pirati della strada di noi. Non voglio chiedere né elemosinare niente. Voglio solo essere messa in condizione di lavorare e di essere indipendente. So che la vita passata posso anche scordarmela ormai, ma vorrei poter tornare a lavorare». Non subito, ovviamente. Le visite tra neurologi, ortopedici e cardiologi infatti, sono ancora il pane quotidiano della Palmisano. Ma la donna pensa anche al futuro. Per questo spera che l’appello per un posto di lavoro sia raccolto da qualche azienda. In attesa del risarcimento danni da parte dell’assicurazione (non è stata chiesta alcuna provvisionale, ovvero un anticipo), Graziella prende 300 euro al mese dall’Inail. Somme che saranno detratte dal risarcimento.

«I soldi finiranno. Tra dieci anni avrò solo 55 anni – dice la donna - La legge dovrebbe tutelarci garantendo la possibilità di avere un’entrata economica mensile, di avere un lavoro». Solo così, spiega la Palmisano, si potrà parlare di dignità. «Da quando sono uscita dall’ospedale – ci racconta - ho assistito a continui scarica barile. Mi sono dovuta comprare da sola persino la sedia a rotelle una volta tornata a casa. Se avessi dovuto aspettare i tempi della sanità pubblica, sarei rimasta ferma a letto per settimane».

di Beatrice Faragli
da iltirreno.gelocal.it
 


I costi della pirateria.  Vittima due volte. (ASAPS)

Lunedì, 15 Febbraio 2016
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