Tenta di investire il bambino che aveva picchiato suo figlio
Rimini, 13 febbraio 2016 - Ha cercato di investire con l’auto un ragazzino, per giunta con gravi problemi di salute, perchè aveva ‘osato’ mettere le mani addosso a suo figlio, durante l’ora di ricreazione. Ma, non riuscendo nel suo intento criminale, il padre furioso ha prima affiancato il ragazzino, ritenuto da lui manesco, poi è sceso, l’ha afferrato per il collo e gli ha urlato in faccia parole che avrebbero terrorizzato qualsiasi adulto: «Se osi ancora fare del male a mio figlio, giuro che ti ammazzo».
Una scena drammatica quella avvenuta qualche giorno fa, davanti a decine di madri e bambini, all’uscita di scuola e sulla quale stanno indagando i carabinieri.
Tutto avrebbe avuto inizio una quindicina di giorni fa durante l’ora di ricreazione. Due ragazzini, un bambino con problemi e un suo compagno, avevano litigato ed erano venuti alle mani. Sembrava uno dei tanti litigi che spesso accadono fra adolescenti. Ma quello che aveva subito di più la rissa, aveva raccontato la vicenda in famiglia. Il padre non aveva gradito il trattamento riservato al figlio dall’altro adolescente, affetto da una seria patologia, e aveva deciso di farsi giustizia da solo.
Così qualche giorno fa ha atteso con l’auto che il figlioletto uscisse da scuola e, una volta fattosi indicare il ‘nemico’, l’ha mirato con l’auto. L’intento di investirlo non è andato a segno. Non contento l’uomo ha così inserito la retromarcia, ferendo a un piede un altro dodicenne che stava uscendo da scuola con gli altri compagni, poi si è accostato al bambino ‘manesco’, l’ha afferrato al collo e dopo averlo strattonato lo ha anche minacciato.
«Se osi fare di nuovo male a mio figlio, giuro che ti ammazzo», gli avrebbe urlato. Poi se ne è andato, lasciando nel terrore quello che lui aveva identificato come il ‘rivale’ del figlio. Il bambino malato è così corso a casa e, seppure a fatica, ha trovato il coraggio di raccontare l’incubo vissuto.
Sulla vicenda, molto delicata vista l’età e la malattia di uno dei protagonisti, stanno indagando i carabinieri di Bellaria Igea Marina. Stanno, infatti, cercando di dare un nome e un volto al padre che avrebbe tentato di investire il piccolo, minacciandolo di morte. Di certo il bambino vive nel terrore, non vuole più andare a scuola e la sua malattia è peggiorata ulteriormente.
di Rita Celli
da ilrestodelcarlino.it
Un altro pessimo esempio di un genitore. Da revoca della patente per instabilità mentale. (ASAPS)