In moto senza casco: l’azzardo Usa
Il casco in moto salva la vita. Ad un motociclista italiano, tedesco o francese non si può raccontare niente di più scontato. Ma a quanto pare per i colleghi statunitensi non è così. Nell’elenco degli Stati che hanno abrogato la legge sull’obbligo del casco c’è il Michigan, dove è stata determinante anche la spinta dell’Ama (American Motorcyclist Association): governo e motociclisti a braccetto lungo la strada della libertà assoluta, anche contro il buon senso.
«Se paga lo Stato, metti il casco»
Negli ultimi decenni molti Stati americani hanno scelto di rendere facoltativo il casco: oggi sono solamente 20 quelli che lo impongono. Altri lo prescrivono ai minori di 18 anni. In Illinois e Iowa di obbligo non se ne parla nemmeno. Il Michigan, nel 2012, ha deciso di renderlo obbligatorio per i motociclisti con meno di 21 anni, e per chi non ha un’adeguata polizza sanitaria. Come dire: se paga la collettività metti il casco, se paghi tu sono affari tuoi.
L’escalation delle morti
I dati degli incidenti degli ultimi tre anni chiariscono che cosa significhi viaggiare senza casco: quadruplicati i morti sul luogo dell’incidente e triplicati quelli deceduti in ospedale. I motociclisti arrivati in ospedale dopo un incidente senza casco sono passati dal 7% al 28%; il 10% dei senza casco è morto, contro il 3% fra coloro che lo indossavano. I morti sul luogo dell’incidente sono passati dal 14% precedente all’abrogazione della legge al 68%. Eppure sono stati i motociclisti stessi — tramite la loro associazione — a spingere per l’abrogazione di una norma in vigore da 35 anni. Nel nome della libertà. La libertà, anche, di morire.
di Stefano Marzola
da motori.corriere.it
Nel nome della libertà. La libertà, anche, di morire.
(Corriere.it) I dati degli incidenti degli ultimi tre anni chiariscono che cosa significhi viaggiare senza casco: quadruplicati i morti sul luogo dell’incidente e triplicati quelli deceduti in ospedale. I motociclisti arrivati in ospedale dopo un incidente senza casco sono passati dal 7% al 28%; il 10% dei senza casco è morto, contro il 3% fra coloro che lo indossavano. I morti sul luogo dell’incidente sono passati dal 14% precedente all’abrogazione della legge al 68%. Eppure sono stati i motociclisti stessi — tramite la loro associazione — a spingere per l’abrogazione di una norma in vigore da 35 anni. Nel nome della libertà. La libertà, anche, di morire. (ASAPS)