(ANSA)
– CATANIA – La corte d’Assise ha condannato all’
ergastolo il boss Giuseppe Maria Di Giacomo e due presunti affiliati
alla stessa "famiglia" mafiosa, Giuseppe Ferlito e Vittorio
La Rocca per l’omicidio dell’assistente capo della polizia
penitenziaria di Catania Luigi Bodenza che fu assassinato il 25
marzo del 1994. Secondo l’accusa, la vittima venne uccisa da esponenti
della cosca Laudani per intimorire gli agenti penitenziari che
lavoravano nella casa circondariale di piazza Lanza. La Corte,
presieduta da Antonio Majorana, ha anche inflitto 16 anni e sei
mesi di reclusione ai collaboratori di giustizia Alfio Giuffrida
e Salvatore Troina, ex esponenti della cosca Laudani che hanno
svelato movente e dinamica del delitto. I giudici hanno, invece,
assolto altri due imputati: Matteo Di Mauro e Angelo Lo Giudice.
L’accusa in aula era stata sostenuta dal PG Gaetano Siscaro.
Il procedimento ha trattato anche altri quattro omicidi: quelli
di Luca Illuminato (ucciso a Trecastagni il 15 dicembre del 1992),
di Carmelo Stefano Pace (Catania, 6 marzo del 1993), di Santo
Virgillito (Acitrezza, 4 settembre 1992), e di Delfino Bergamo
(Catania, 25 giugno 1993). Contestato anche il tentato omicidio
di Rosario Torre, Acicatena 3 agosto 1994. Di questo era accusato
Angelo Lo Giudice che invece è stato assolto con la formula
"per non avere commesso il fatto". La sentenza sull’omicidio
Bodenza è giunta a conclusione di un lungo iter giudiziario:
subito dopo il delitto furono indagati Salvatore Cristaldi e Maurizio
Avola, quest’ultimo è un collaboratore di giustizia
con il quale l’assistente capo della polizia penitenziaria.
La loro posizione fu però archiviata durante la fase delle
indagini preliminari. Il fascicolo fu avocato dalla Procura generale
e riaperto dopo le dichiarazioni di altri collaboratori, tutti
del gruppo dei Laudani, tra i quali due degli odierni imputati
Alfio Lucio Giuffrida e Salvatore Troina. (ANSA).
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