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Articoli 24/02/2016

Raccolta dati incidenti stradali con lesioni a persone anno 2016 e nuovo protocollo per il coordinamento delle attività di rilevazione statistica

di Luigi Altamura*
Foto Blaco - archivio Asaps

(Asaps) - Con la circolare numero 37 del 9 dicembre 2015 l'Istat ha fornito un aggiornamento dei criteri di raccolta dei dati sull'infortunistica stradale ai Comandi di Polizia Locale e agli Uffici di Polizia Provinciale, a cui si dovranno attenere nell'anno 2016 durante i rilievi di sinistri stradali con lesioni a persone, relativamente al rapporto con le Regioni e le Province aderenti al protocollo d'intesa nazionale o in adesione a specifiche convenzioni.
La nota è perciò diretta agli Uffici Statistica delle  Regioni e alle polizie locali che hanno aderito al precedente protocollo e per conoscenza al Servizio Polizia Stradale e al Comando generale dell'Arma Carabinieri che, come noto, inviano direttamente all'Istat i dati relativi agli incidenti stradali, rilevati dalle pattuglie delle due Forze di Polizia.

Dal 2016 viene richiesta obbligatoriamente l'informazione relativa alla cittadinanza dei conducenti, finora inserita solo a titolo sperimentale e facoltativo per le polizie locali che inviavano per via informatica i dati.
Nessuna novità invece sulle nuove modalità di raccolta dati. Come ben ricordano gli addetti ai lavori, tra il 2014 e il 2015 era stato deciso di rinnovare il tracciato contenente i dati ed era stato creato un gruppo di lavoro con decreto del Presidente Istat, composto oltre dagli statistici, dai dirigenti del Ministero dei Trasporti,  Dirigenti del Servizio Polizia Stradale, Ufficiali dell'Arma Carabinieri, Comandanti delle Polizie Locali, Funzionari Anci e Upi.

Dopo una lunga serie di riunioni si era sviluppata una proposta per un nuovo tracciato che rispondeva anche alle esigenze richieste dell'Unione Europea e - in parte - a quanto indicato dall'articolo 56 della legge 120/2010, lavoro che permetteva di ottenere dati più precisi anche riguardo le cause dei sinistri stradali,  considerato che ormai da qualche anno nessun dato su ubriachi e drogati coinvolti negli incidenti viene più comunicato dai tecnici di Aci ed Istat.

Tra le cause da evidenziare gli esperti avevano inserito anche la distrazione da strumenti tecnologici e non solo dal semplice telefonino visto che - per fare una battuta ma che è realtà - la tecnologia corre più velocemente degli automobilisti.  Tutto il lavoro è perciò finito sulle scrivanie dell'Istat in attesa di assumere decisioni finali con le altre Istituzioni competenti, ma occorre evidenziare che in Italia le modalità di raccolta dei dati sono tardive e non complete per quanto attiene in particolar modo alcuni comandi di Polizia Locale che utilizzano ancora oggi modelli cartacei e che non inviano per tempo i dati oppure li inviano con errori che non permettono analisi tempestive, costringendo gli addetti ai lavori a rivisitare i dati e le considerazioni finali a distanza di tempo.

Polizia Stradale e Arma Carabinieri, utilizzando software unici,  hanno dati aggiornati e li comunicano con estrema tempestività non solo all'Istat ma anche agli organi di stampa.  Dai loro dati possono perciò essere analizzate le criticità e individuate le soluzioni in tempi quasi immediati.
Se si vuole perciò maggiore tempestività e completezza nei dati anche le Polizie Locali tutte e non solo quelle più grandi come organico, devono metterci il massimo impegno perché non è più concepibile attendere quasi un anno per analizzare le cause e le criticità, relative a sinistri stradali dell'anno precedente.

Intanto però la Conferenza unificata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nella seduta dello scorso 20 gennaio ha approvato il nuovo protocollo d'intesa tra Istat, Ministero dell'Interno, Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Conferenza delle Regioni e delle Province, Anci e Upi per il coordinamento delle attività inerenti la rilevazione statistica sugli incidentalità stradale.
Tempestività e completezza sono le parole chiave per poter intervenire con provvedimenti legislativi anche per finanziare le infrastrutture da migliorare sul territorio nazionale. Occorre perciò definire politiche preventive migliori, partendo proprio dall'analisi dei dati, considerato che è tutt'ora inattuato l'articolo 56 della legge nr. 120 del 2010.

Lo scopo del nuovo protocollo e perciò quello di definire le modalità organizzative della rilevazione sinistri attraverso l'attuazione del principio di leale collaborazione tra Stato, Regioni ed Enti Locali con l'obiettivo di migliorare la tempestività e la qualità delle informazioni stesse. Una specifica attività, oltretutto, viene richiesta con nuove modalità di adesione dei capoluoghi di provincia, dei Comuni con più di 50.000 abitanti, delle città metropolitane e delle province che potranno presentare all'Istat un apposito progetto. I vincoli sono legati alla copertura totale dei sinistri, alla tempestività e la qualità delle informazioni stesse.

Vengono individuate perciò delle date (estese di 15 giorni rispetto a prima) entro cui gli Enti Locali dovranno  inviare all'Istat i dati a cadenza trimestrale, perciò entro il 15 maggio per il primo trimestre, entro il 15 agosto per il secondo, entro il 15 novembre per il terzo ed entro il 15 febbraio per il quarto e comunque il consolidato annuale riferito all'anno precedente entro il 31 maggio di ogni anno. Viene inoltre individuato un comitato di gestione che dovrà analizzare progetti ed infine si comunica che il protocollo avrà una durata quadriennale.

In conclusione, con una critica costruttiva e da appartenente al mondo delle Polizie Locali, affermo che serve assolutamente un miglioramento nello scambio dei dati e un deciso cambio di passo (di una minima parte per fortuna) degli Enti Locali e delle Polizie Locali, perché i ritardi accumulati negli ultimi anni e i dati incompleti non permettono di svolgere analisi precise e di attivare i successivi interventi legislativi.
Perché ricordiamoci cari colleghi che noi - le Polizie Locali -  rileviamo  da soli il 66,4% degli incidenti verbalizzati in Italia. Come dire che oltre  2/3 dei sinistri passano attraverso l'impegno professionale dei nostri agenti sempre più presenti sulle strade ma poi dalle nostre scrivanie e dall'attività di analisi e risposta tempestiva alla richiesta di statistiche.

In allegato le circolari nr. 37 e nr. 38 di Istat e il Protocollo Istat approvato in Conferenza Unificata. (Asaps)

>Circolare n. 37
Rilevazione degli incidenti stradali con lesioni a persone – Anno 2016

Disposizioni per Regioni e Province aderenti a Protocollo di intesa nazionale o a specifica Convenzione con l’Istat


>Circolare n. 38
Rilevazione degli incidenti stradali con lesioni a persone – Anno 2016

 

>Protocollo Istat approvato in Conferenza Unificata




L'ODISSEA DELLA RACCOLTA DEI DATI UFFICIALI DEGLI INCIDENTI STRADALI
Continuano le difficoltà nella raccolta dei dati degli incidenti stradali da parte dell'Istat. In questo articolo di Luigi Altamura le novità del nuovo protocollo. Purtroppo mancheranno ancorai i dati degli incidenti alcol - narco correlati (assenti ingiustificati dal 2009!) e un un'unica modalità di trasmissione dei risultati dei rilievi  fra Polstrada, Carabinieri e Polizie Locali. La mancata omogeneizzazione dei sistemi non permette di raccogliere i dati completi  in tempo reale. (ASAPS)


 

 

*Comandante Corpo Polizia Municipale di Verona

Mercoledì, 24 Febbraio 2016
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