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Notizie brevi 09/03/2016

Tina, la prima donna a fare il vigile: "All’inizio ero un’attrazione da zoo"

Nel ’76 la divisa: alcuni milanesi portavano i bambini a vedermi
Tina Guarnieri

 

 

 

 

Milano, 8 marzo 2016 - È stata la prima donna ad indossare la divisa da vigile urbano a Milano. La prima a fischiare agli automobilisti quando era costume maschio accadesse il contrario. La prima a giudicare perizia e disciplina degli uomini alla guida in tempi in cui volante e virilità condividevano ben più della lettera iniziale. Correva il 1976. È allora che Clementina Guarnieri («Tina» per gli amici) entrò a far pare dei «Ghisa». Dovette attendere due anni, tanti ne trascorsero dal superamento del concorso. Iniziò ad un’età che chi se ne importa quale fosse: «Non gliela dico, mica si chiede ad una donna», scandisce inflessibile ma gentile. Seccata rispondeva, invece, a quelle signore e signorine che, durante i suoi primi anni di servizio nel mezzo di strade e incroci, l’approcciavano come se rappresentasse un caso tutto da studiare: «Di quelle domande – esclama Tina come se ne avesse appena risentita una –: chiedevano persino se da piccola preferissi giocare con le macchinine anziché con le bambole. Sembrava mettessero in dubbio il mio essere donna». E pensare che al concorso per entrare nella polizia municipale, come si chiamava allora, fu la stessa Tina a volerlo nascondere, a nascondere il suo essere donna.

 

Sopra, Tina Guarnieri unica «ghisa» fra i colleghi nel 1976

 

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«Lo feci, sì. Alla prova scritta. Nel mio elaborato stetti attenta a non declinare articoli, aggettivi e verbi al femminile. Lo scritto era anonimo, la commissione lo avrebbe ricondotto al nome e al cognome del candidato solo dopo averlo letto e giudicato. Ecco, io temevo che la qualità della mia prova, quale che fosse, potesse essere penalizzata se si fosse subito capito che quella era la mano di una signora». «Sì, signora non signorina– ribadisce di fronte ad un sussurro di stupore –: avevo già la prima figlia». E per i figli degli altri Tina era un’attrazione: «Quando ero all’incrocio i alcuni mi guardavano stupiti. E portavano lì i bambini a vedermi come se fossero al giardino zoologico». «Per noi – racconta invece Maria Natali, entrata nei vigili nel 1982 – Tina era un mito». Una storia particolare, iniziata come tante altre. «Ho fatto il concorso per entrare nella polizia municipale perché ai tempi di concorsi pubblici ce n’erano pochi. Il bando non era pensato in previsione della partecipazione anche delle donne, benché non fossi l’unica, ma io feci domanda lo stesso». E tutto andò per il verso giusto. Al punto che la storia di Tina è raccontata nel libro «Donne Ghisa 1976-2016», che sarà presentato oggi a Palazzo Marino per la festa della donna.

di Giambattista Anastasio
da ilgiorno.it


Certo che le cose sono cambiate parecchio! Complimenti alla signora Tina Guarnieri. (ASAPS)

Mercoledì, 09 Marzo 2016
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