(ASAPS)
NASSIRIYA – Si chiamava Simone Cola, aveva 32 anni ed era
Maresciallo Ordinario dell’Esercito. È caduto ieri,
in missione, mentre al suo posto alla mitragliera – a proteggere
i fianchi dell’elicottero AB412, stava coprendo la ritirata
di una pattuglia di soldati portoghesi finiti in un’imboscata,
nei pressi di Nassiriya. Il giovane sottufficiale, originario
di Tivoli, lascia la moglie ed una figlia di cinque mesi. Simone
era giunto in Irak a settembre e tra dieci giorni sarebbe rientrato
in Italia. La sua vita è invece finita nella rumorosa cabina
del suo elicottero, da dove indicava ai militari portoghesi la
via per uscire dall’inferno di fuoco in cui si erano ritrovati,
improvvisamente. Poi, da un canneto lungo il fiume Tigri, è
partita la raffica di kalashnikov che lo ha investito. Il giubbotto
ha protetto il tronco dai primi proiettili, ma un’ogiva ha
centrato l’ascella ferendolo gravemente. Il velivolo ja immediatamente
invertito la rotta ed ha puntato dritto al campo di Talil, dove
un’équipe sanitaria militare lo ha preso in consegna
fino alla sala operatoria, dove i chirurghi hanno tentato in tutti
i modi di controllare quella terribile emorragia. Ma poco dopo
le 13, il militare è spirato. Secondo le prime indiscrezioni,
si tratterebbe di un episodio non legato alle prossime elezioni,
anche se a Nassiriya la maggioranza sciita condivide la necessità
di andare al voto. Una piccola minoranza, capitanata da signori
della guerra come lo sceicco Al Khafagi, lo stesso che guidò
la battaglia dei ponti del marzo aprile scorsi in cui perse la
vita il lagunare Matteo Vanzan, e che venne respinta con forza
dalle nostre truppe, ha dato il via ad un’escalation militare
preventivata anche dai nostri servizi segreti. Con Simone Cola,
la cui salma rientrerà domenica in patria, sale a 20 il
numero dei militari italiani morti in oltre due anni di missione
in Iraq. L’ultimo soldato italiano morto in Iraq era stato
il caporale Antonio Tarantino, caduto il 5 luglio scorso in un
incidente stradale mentre era in missione nella stessa zona. Il
16 maggio, il caporale ventenne dei lagunari Matteo Varzan, morì
per le ferite riportate da un colpo di mortaio, mentre nel novembre
2003 erano morti a Nassiriya in un attentato alla sede dei carabinieri
17 militari e 2 civili italiani, assieme a 8 iracheni. Alla famiglia
del maresciallo Simone Cola, a tutti i suoi commilitoni, l’affetto
e il cordoglio dell’ASAPS. (ASAPS).
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