(ANSA)
- CAMPOBASSO, 20 GEN - E’ accusato di essere uno degli affiliati
alla cosca calabrese Gallace-Novella il latitante, Salvatore Riitano,
42
anni, di Guardavalle (Catanzaro), arrestato ieri sera in Molise
dalla Polizia
di Stato mentre era in viaggio con i suoi familiari sulla Fondovalle
del
Biferno. Riitano era stato colpito da una delle 90 ordinanze di
custodia
cautelare chieste e ottenute nello scorso mese di settembre dalle
direzioni
distrettuali antimafia di Roma e Catanzaro. Nel blitz, che smantellò
l’organizzazione
criminale, furono arrestate 68 persone. Tra coloro che riuscirono
a sfuggire
alla cattura c’era proprio Riitano. A tradirlo, dopo quattro mesi
di latitanza,
è stato ora un viaggio a Larino (Campobasso) che ha deciso
di fare per accompagnare
moglie, figli e suocera nel locale carcere dove è detenuto
il suocero. Riitano
era stato fermato nel tardo pomeriggio per un controllo dalla
Polizia Stradale
di Campobasso. Una volta accertata la sua identità, gli
agenti lo hanno
arrestato e condotto negli uffici della Polizia Stradale a Campobasso
e
poi in nottata trasferito in carcere a Larino. La cosca alla quale
Riitano
appartiene, secondo i magistrati dell’Antimafia, ha svolto in
questi anni
una serie di attività criminali in Calabria, Lazio e altre
regioni con intimidazioni,
attentati ai danni di amministratori locali, estorsioni a imprenditori
e
commercianti, un traffico di droga e di armi e una serie di fatti
di usura.
La cosca era ben radicata nel territorio tanto che, solo per fare
un esempio,
controllava persino i campionati dilettantistici di calcio della
Calabria.
Riitano è accusato di associazione mafiosa. Fu arrestato
per la prima volta
nel 1983 nelle campagne del suo paese natale, Guardavalle.
I carabinieri lo trovarono nascosto in una tenda dove c’erano
decine di armi e munizioni. Il 42enne fu trovato insieme a Giuseppe
Gallace, malvivente accusato di aver fatto da carceriere a tre
persone sequestrate in quegli anni dalla ’ndrangheta. Una delle
persone sequestrate era stata tenuta prigioniera, probabilmente,
proprio in quella tenda. (ANSA).
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