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IL FENOMENO DELL’INCIDENTALITA’ IN ITALIA
AGLI UTENTI DEI VEICOLI A MOTORE A 2 RUOTE NEL 2014
E I PRIMI DATI DELLA STRADALE E CARABINIERI PER IL 2015 FORNITI DAL SERVIZIO POLIZIA STRADALE

•    IL DATO ISTAT: GLI UTENTI DEBOLI
Nel 2014, secondo l’ultima pubblicazione ISTAT, si sono registrati in Italia 177.031 incidenti stradali, che hanno causato 3.381 morti (entro il 30° giorno) e 251.147 feriti.
Gli utenti di autovetture – che rappresentano circa il 75% dei veicoli in circolazione – continuano ad esprimere, in termini assoluti, il maggior numero di vittime degli incidenti stradali. Nel 2014, infatti, si sono registrati 1.491 decessi tra conducenti e passeggeri di autovetture (il 44% circa del totale delle vittime), mentre per le categorie di cd. utenti deboli le vittime sono così ripartite:
•    Motociclisti, 704
•    Pedoni,578
•    Ciclisti, 273
•    Ciclomotoristi, 112.

Gli  indici di mortalità e di lesività confermano come – con l’eccezione dei pedoni, che per ovvi motivi sono la categoria di utenti più vulnerabile – per i conducenti di moto e ciclomotori  la strada continui a rappresentare un pericolo ben superiore di quanto lo sia per gli automobilisti (1,69 contro 0,67).

•    IL DATO DI POLIZIA STRADALE E CARABINIERI: IL 2015

Se fino al 2014 il trend della mortalità per utenti di moto e ciclomotori è stato in graduale e costante diminuzione, il dato dell’incidentalità di tipo mortale rilevata da Polizia Stradale e Carabinieri rivela, per il 2015, una preoccupante inversione di tendenza.
Premesso che il dato di Polizia di Stato e Carabinieri ha “storicamente” sempre avuto una conferma – in termini tendenziali – dalle statistiche dell’ISTAT, va detto come nell’anno passato le due Forze di polizia abbiano rilevato un aumento del 2,5% dell’incidentalità mortale complessiva (40 incidenti in più, 1.627 contro 1.587) e del 1,3% delle vittime (22 morti in più, 1.752 contro 1.730).  
A parte un lieve incremento della mortalità tra i pedoni (7 vittime in più, 204 contro 197), il risultato negativo appena descritto è dipeso esclusivamente dall’andamento assolutamente preoccupante dell’incidentalità dei veicoli a motore a 2 ruote.  
Infatti, le vittime tra i centauri nel 2015 sono aumentate di quasi il 21%  –  81 morti in più, 471 contro 390 – rispetto al 2014
L’aumento ha riguardato non solo i conducenti ma anche i passeggeri delle 2 ruote, tra i quali si sono registrate 12 vittime in più (31 contro 19).

•    IL DATO DI POLIZIA STRADALE: MANCATO USO DEL CASCO
Sotto il profilo della causalità degli incidenti, per le moto (analogamente a quanto accade per gli altri veicoli a motore), velocità eccessiva, distrazione e mancato rispetto delle regole della precedenza (cui si deve aggiungere anche il mancato rispetto della mano da tenere e l’uso improprio delle corsie) rappresentano le prime cause d'incidente.
Considerando, invece, la gravità degli effetti che, in caso di sinistro ad una moto, produce il mancato uso del casco, la Polizia Stradale, grazie al potenziamento di specifici controlli su strada (art. 171 C.d.S.), ha registrato nel 2015, un incremento del numero di violazioni del 36,5% rispetto al 2014 (3.266 violazioni contro 2.392).

 


 

Lunedì, 14 Marzo 2016
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