Aggressioni alla Polizia, la storia continua
Ancora aggressioni contro la Polizia. Nel 2015, l’osservatorio Asaph “Sbirri Pikkiati” ha registrato 2.256 episodi violenti nei confronti di poliziotti, carabinieri, agenti di polizia municipale, di operatori delle altre forze di polizia e di pubblici ufficiali in genere e in questo caso si parla ovviamente solo delle aggressioni avvenute su strada durante i controlli delle forze di polizia con esclusione quindi di tutto ciò che riguarda la gestione dell’Ordine pubblico (stadi, manifestazioni, No Expo, No Tav ecc.).
“Il numero totale è quasi identico a quello del 2014 quando le aggressioni da noi registrate furono 2.266”, spiega l’Associazione. “Nel 2013 erano stati 2.286, mentre nel 2012 si era arrivati al numero record di 2.290. In Italia, dunque, ogni 4 ore almeno un operatore di polizia finisce in ospedale, spesso con conseguenze invalidanti, fisiche e psicologiche, che lo accompagneranno per tutta la carriera.
Nel 2015 in 443 casi, pari al 19,6% del totale (21,6% nel 2014), l’aggressore ha fatto uso di armi proprie o improprie.” I più colpiti dalla violenza sono stati ancora una volta i carabinieri, che da soli hanno totalizzato il 49,3% delle aggressioni (in tutto 1.113), dato che evidenzia un lieve aumento rispetto alle 1.107 aggressioni del 2014 pari 48,9% delle aggressioni scorso anno. Seguono la Polizia di Stato con 716 episodi (31,7% erano stati il 33,3% nel 2014), la Polizia Locale con 253 (11,2% erano state 248 nel 2014) e gli altri corpi con 221 attacchi, 9,8%.
Nel corso del 2015, gli episodi avvenuti al nord sono stati 1.007 (44,6%), quelli al centro 542 (24%) mentre le aggressioni registrate al sud sono state 707 (31,3%). Aumenta ancora, purtroppo, il numero di aggressori stranieri (comunitari e non): nel 2015 si sono resi responsabili di 965 eventi, il 42,8% rispetto al 41,8% del totale dello scorso anno.
In 653 casi (29%) gli aggressori erano ubriachi o drogati (235 episodi per la sola droga), in diminuzione rispetto al 32,8% del 2014, ma gli episodi connessi con l’uso di sostanze nel 2014 erano stati 231. I dati confermano che l’argine di contenimento delle divise rispetto alla violenza che si manifesta ogni giorno sulle strade è sempre più fragile.
“Allora ci ripetiamo ancora. Tutto questo avviene nell’indifferenza pressoché totale dell’opinione pubblica e della stessa politica”, spiega l’Asaps. “Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri perché dopo l’argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto quasi impunita”.
La pagina motori di Repubblica.it rilancia i dati del nostro Osservatorio “Sbirri Pikkiati”. (ASAPS)