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Altre statistiche 04/04/2016

Incidenti stradali, in Europa 26 mila morti l’anno

Il rapporto sul 2015: negli ultimi due anni nessun miglioramento, un costo sociale da 100 miliardi

Si muore ancora troppo sulle strade dell’Ue. Nel 2015 le vittime registrate sono state 26mila, come nel 2014. Il rapporto annuale sulla sicurezza stradale pubblicato dalla Commissione europea non rileva miglioramenti, e invita gli Stati a fare di più se si vuole centrare l’obiettivo di dimezzare entro il 2020 il numero di incidenti mortali del 2010 (oltre 35mila) e smetterla di pagare un costo sociale di 100 miliardi per morti e feriti su strada. Lo scorso anno, detto in altri termini, è come se l’Europa nel 2015 avesse speso quasi tutto il suo bilancio (162,2 miliardi di euro) per rispondere a questa emergenza. 

 

Un costo sociale di 100 miliardi  

Le vittime non dimuniscono. Nell’Ue se ne sono contate 26mila nel 2015, per una media di 51 morti per milione di abitanti. Un dato analogo a quello del 2014, anche se in aumento di un punto in termini percentuali. Situazione analoga per l’Italia, con cifre assolute invariate (56 morti per milione di abitanti) e leggero incremento percentuale (+1%). In Europa si muore soprattutto in città (55% delle vittime totali), dove si verifica il grosso degli incidenti (67% del totale). Perdono la vita troppi giovani e giovanissimi: un quinto delle vittime (16%) su strada nel 2015 è rappresentato da 4.160 persone di età compresa tra gli 0 e i 24 anni. Sono soprattutto pedoni (39%) e conducenti di mezzi a due ruote (31%) le categorie più vulnerabili sulle strade europee. Tutto questo - tra riparazione dei danni, cure mediche, riabilitazione - si traduce in un costo sociale stimato di «almeno 100 miliardi di euro». 

Strade sicure, ma progressi zero nell’ultimo triennio  

Le strade europee restano le più sicure al mondo. Il tasso di 51 vittime per milione di abitanti l’Ue è ben al di sotto di quello degli Stati Uniti (106) e ancor più di quello mondiale (174). Tra il 2001 e il 2010 l’Ue ha saputo ridurre complessivamente del 43% il numero di vittime stradali, e dal 2010 l’ha ridotto di un altro 17%. Se poi si guardano i dati del 2010 e quelli dell’anno scorso, si vede che ci sono 5.500 decessi in meno. L’Europa ha però improvvisamente invertito la rotta. Il rapporto di fresca pubblicazione evidenzia che il numero di riduzione delle vittime «era vicino allo zero tra il 2013 e il 2014, e il 2015 ha ripetuto lo stesso modello». Ci sono poi 135mila feriti. E’ la prima volta che la Commissione europea pubblica anche i dati dei feriti, perché finalmente gli Stati membri «hanno cominciato a comunicare dati affidabili e comparabili» su questo. 

Il richiamo di Violeta Bulc  

«Nell’ultimo decennio abbiamo ottenuto risultati notevoli nella riduzione delle morti su strada, ma l’attuale stagnazione è allarmante», il monito della responsabile per i Trasporti dell’esecutivo comunitario, Violeta Bulc. Se l’Ue vuole tenere fede ai propri impegni e dimezzare entro il 2020 le vittime che si contavano nel 2010 «occorre fare molto di più». La Commissione «continuerà a lavorare per portare valore aggiunto», ma anche gli Stati membri devono fare la loro parte. Bulc ha chiesto in particolare ai governi di «intensificare gli sforzi in termini di campagne informative e di sensibilizzazione».

 

di Emanuele Bonini
da lastampa.it


 

L’Europa è la migliore per la sicurezza stradale. Ma negli ultimi due anni è stallo! (ASAPS)

Lunedì, 04 Aprile 2016
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