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Addio modulo incidenti, l'Olanda lo rimpiazza con una app

L'applicazione sveltisce le operazioni, localizza con Gps e permette persino di inviare foto. Ma da noi la cosa è già realtà da qualche anno

La Polizia olandese, in collaborazione con le compagnie assicuratrici che operano in quel Paese, ha lanciato la scorsa settimana una specifica app per smartphone che consente a chi è stato coinvolto in un incidente stradale (compresi ciclisti e pedoni) di compilare in tempo reale il modulo di constatazione amichevole, fino ad oggi di tipo cartaceo.

La app, scaricabile gratuitamente, elimina oltre al fastidio di compilare le varie caselle anche la necessità di ‘disegnare’ la posizione dei veicoli sul luogo del sinistro, in quanto invia le coordinate di localizzazione ottenute dal Gps dei telefonini e le collega alle immagini scattate sul posto.

Secondo la società di ricerche Gfk, questa importante novità dovrebbe eliminare anche i problemi legati alla presenza del modulo a bordo dei veicoli, in quanto il 15% dei mezzi in circolazione ne è privo. E l’archiviazione delle informazioni digitali sui sinistri – si legge sul magazine online DutchNews.nl – dovrebbe permettere anche il miglioramento dei database sugli incidenti e contribuire così al miglioramento della sicurezza. Per il momento la App funzionerà in parallelo rispetto ai vecchi moduli cartacei.

In Italia, a dire il vero, la novità è vecchia già da un po’. L’idea della “app” per cellulare usata a questo scopo, infatti, è nata proprio da noi, messa a punto da Sicurezza e Ambiente S. p. A., azienda leader nella salvaguardia dell’ambiente e nella messa in sicurezza delle strade dopo un sinistro.

Accanto alla tecnologia operativa, una Carta Servizi offre immediata garanzia agli utenti della strada con una serie di vantaggi concreti, assicurando agli utenti supporto e assistenza post incidente stradale, con intervento in soccorso dell’automobilista entro 20 minuti dall’incidente, 24h su 24 tutto l’anno. Una volta tanto non siamo arrivati ultimi. Anzi, come si dice, abbiamo fatto scuola.

di Sara Ficocelli
da repubblica.it/motori

 

 


Venerdì, 08 Aprile 2016
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