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Notizie brevi 12/04/2016

IL DOSSIER
Aurelia, Adriatica, Pedemontana
Le strade più pericolose per i ciclisti

I percorsi extraurbani con il maggior numero di incidenti. Oltre l’80% per scontri con auto e veicoli merci. Il picco il sabato e la domenica, tra le 10 e le 12

Montare in sella genera sensazioni uniche. È come essere rapiti da un’emozione difficilmente riproducibile. La mente si scarica, i problemi scivolano via, il piacere della libertà ha il sopravvento man mano che la strada scorre sempre più veloce sotto le ruote e i chilometri si accumulano. Di questa sorta di sana e benefica schiavitù sono prigionieri almeno 250 mila italiani, per contare solo gli agonisti. E a loro si aggiungono quelli che spontaneamente si aggregano attorno a un negozio di bici.
Una volta che cominciano è difficile tornare indietro, rinunciare. Nonostante i rischi di incidenti gravi fuori dai centri urbani durante la sgambata del fine settimana col gruppo di amici sia alto. Più che per gli automobilisti e un po’ meno che per i motociclisti. Specie in alcune strade consolari classificate dall’Aci per pericolosità. Cinque linee nere d’asfalto, in testa l’Aurelia (in particolare una tratta di 30 chilometri in provincia di Savona), seguita da Adriatica (Pesaro, Urbino, Rimini, Macerata, Teramo), Padana Superiore, Emilia (Forlì-Cesena), Pontebbana. C’è perfino l’indicazione dei chilometri cruciali, segnati lungo il guard rail da lumicini e mazzi di fiori lasciati da famiglie e compagni. Chi è caduto in quel punto non si è più rialzato, la bici accartocciata al fianco.

 

di Margherita De Bac
da corriere.it


Com’è bello andar con la bici! Ma anche pericoloso. Ecco in particolare dove, nell’inchiesta del Corriere della Sera.  (ASAPS)

Martedì, 12 Aprile 2016
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