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Procura della Repubblica di Udine
OMICIDIO STRADALE: E’ LEGITTIMO IL PRELIEVO COATTIVO DEL SANGUE
L’INFERMIERE E’ UN AUSILIARIO DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

Foto dalla rete

(ASAPS) E’ legittimo in caso di omicidio stradale,il prelievo coattivo del sangue per il controllo dell’alcolemia o dell’alterazione da stupefacenti. E’ questa l’indicazione del Procuratore della Repubblica di Udine che, con la circolare 1971/2016, ha chiarito gli aspetti problematici della procedura di accertamento dopo l’introduzione della nuova normativa. Si tratta di un’indicazione importante dato che un’interpretazione restrittiva, fondata sulla pronuncia della Corte Costituzionale n. 238 del 9 luglio 1996, vorrebbe al contrario che la disciplina dei prelievi coattivi, in quanto derogativa dei principi costituzionali di cui all’art. 13, debba essere applicata in maniera rigorosa in quanto ai “modi”, consistenti esclusivamente nel prelievo di capelli, peli e mucosa del cavo orale. Un approccio garantista che in sostanza ritiene che in caso di incidente non sia legittimo imporre il prelievo ematico proprio perché non ricompreso tra i mezzi espressamente codificati la cui lista non sarebbe estensibile.

Per la Procura di Udine, invece, “certamente il legislatore non ha previsto un così preciso ed apparentemente inesorabile meccanismo di prelievo coattivo, per permettere che esso venga aggirato solo perché può provocare una qualche sofferenza”. Quindi, ed è qui la novità, “deve ritenersi che il prelievo del sangue mediante la consueta puntura con una siringa sterile sia un operazione che, salvo casi assolutamente eccezionali, provochi una sofferenza di lieve entità, come tale compatibile con l’art. 224-bis”. In questi casi i sanitari – cioè l’infermiere che fa il prelievo ed il medico o tecnico di laboratorio che analizza il reperto - sono qualificati come un ausiliari di polizia giudiziaria. E se l’autore del sinistro giunge in ospedale in stato di incoscienza, secondo la Procura di Udine potrà farsi applicazione analogica dell’art. 359 bis, comma 3 e considerare l’impossibilità di esprimere un consenso alla stregua di un rifiuto.


La Procura di Udine autorizza il prelievo coattivo del sangue. Sarebbe auspicabile un indirizzo univoco sulla materia. (ASAPS)

 

Giovedì, 14 Aprile 2016
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