La bozza
del decreto legge che prevede il fermo amministrativo dell’automobile
sino a 30 giorni quando non sia possibile identificare il conducente
"e’ matura per essere valutata in una delle prossime sedute del
pre-consiglio dei ministri".
Lo ha confermato il vice ministro alle infrastrutture e trasporti, Mario
Tassone, spiegando che il provvedimento, predisposto dal proprio dicastero
di concerto con quello dell’interno, prevede una sanatoria "per
colmare il vuoto" lasciato dalla sentenza della Corte Costituzionale
sulla patente a punti, che prevedeva la decurtazione solo a chi era
stato identificato nel commettere l’infrazione, ed evitare l’avvio di
numerose cause.
Il fermo amministrativo della vettura può essere applicato fino al
limite di 30 giorni, ha spiegato ancora il vice ministro, "e la
durata sarà graduata alla gravità dell’infrazione" in sostanza
quando si mette a rischio la vita umana o e’ prevista una sanzione da
più punti. "Al momento, si sta determinando quali infrazioni includere
in quelle più gravi", ha aggiunto. Il fermo, che "e’ una
misura particolarmente afflittiva - ha detto ancora Tassone - non sarà
applicato alle infrazioni più lievi".
il provvedimento potrebbe essere unificato a una serie di nuove disposizioni
approvate dalla camera dei deputati e passate al Senato, che prevedono
pene più severe per chi causa un omicidio colposo, lesioni personali
colpose gravi o gravissime in incidenti stradali e modificano il testo
vigente del codice della strada.
Il decreto legge, ha spiegato infine Tassone, potrebbe riguardare anche
le biciclette elettriche, perchè la norma non e’ chiara se siano considerate
biciclette o motorini, che possono raggiungere i 18 chilometri orari.
(Bc).