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Notizie brevi 20/05/2016

Uccise la giovane mamma, ora chiede lo sconto di pena

Ha offerto un risarcimento ai familiari della vittima in cambio del rito abbreviato. Il suo sorpasso costò la vita alla donna in auto con il marito e il figlioletto di 5 anni
La scena dell'incidente, il 22 novembre 2015

PIAZZOLA SUL BRENTA. Ha offerto soldi alle vittime e, in cambio, vuole essere giudicato con il rito abbreviato per evitare il processo e beneficiare dello scontro di un terzo della pena. Lui è Alin Stefan Maracine, 29 anni il prossimo 25 maggio, romeno con residenza a Piazzola in via Corsica dove si trova dallo scorso novembre agli arresti domiciliari.


Incidente mortale sulla Contarina: vittima una 44enne, in fuga il pirata che ha provocato lo schianto
La donna di Gazzo era nell'auto tamponata dal pirata, finita contro la macchina del parroco di Mortise. Grave il suo bambino di 5 anni, feriti il marito della vittima e il sacerdote. Sp 94 chiusa al traffico, deviazioni sulla Sr 47 Valsugana. Il pirata catturato dopo un'ora dai carabinieri

L'INCIDENTE  È il “pirata” che il 22 novembre scorso, alla guida di una Mercedes Cls Coupè, a 130 chilometri orari (contro un limite di 90) aveva tamponato una Ford Focus a bordo della quale c’era una famiglia di Gazzo, scaraventando il veicolo contro un’Opel Corsa guidata da don Bruno Piccolo. Tragico il bilancio: una giovane mamma morta (Marina Marchioron, 44 anni), e tre feriti (il figlioletto di 5 anni e il marito Nicola Loregian, 45 anni originario di Piazzola, con il sacerdote). Sulla richiesta di Maracine deciderà il gup padovano Margherita Brunello nell’udienza fissata per il 7 luglio.

È da quasi sei mesi che il ragazzo si trova ai domiciliari. Maracine ha tentato di tutto per azzerare il provvedimento cautelare: il tribunale del Riesame di Venezia, però, ha confermato la misura e lui ha fatto ricorso per Cassazione. L’udienza si è già svolta davanti alla Suprema Corte ma la decisione deve ancora essere notificata.

REATI CONTESTATI Gravi sono i reati contestati dal pm Maria D’Arpa che ha chiesto di processare Maracine: oltre all’omicidio colposo (il reato di omicidio stradale è entrato in vigore lo scorso marzo), guida in stato di ebbrezza, fuga dopo l’incidente e omissione di soccorso. Quel 22 novembre è una domenica. L’incidente si verifica intorno alle 18 lungo la provinciale Valsugana in località Del Medico (comune di Piazzola) in direzione di Limena. La Ford Focus è ferma al centro della carreggiata in attesa di girare a sinistra per imboccare via Tremignon-Vaccarino: al volante Nicola Loreggian, accanto a lui la moglie Marina, sul sedile posteriore il piccolo. Dalla direzione di marcia opposta sta sopraggiungendo l’Opel.

Maracine ha fretta: sorpassa una fila di automobili in coda dietro la Focus, poi si trova di fronte quest’ultima, spingendola nella corsia opposta. L’impatto tra Ford e Opel è violentissimo. Maracine è l’unico a uscire illeso dall’abitacolo. «Ho superato due, forse tre macchine...» si era giustificato, «La corsia di mezzeria me lo consentiva. Mi sono ritrovato davanti quell’ostacolo, la Ford. Ho tentato di frenare, ho sterzato e sono finito nel fosso... Non sono scappato. Ho saputo che erano già stati chiamati i soccorsi. Allora ho chiamato la mia fidanzata per farmi accompagnare in ospedale... Non sono scappato».

I carabinieri, tuttavia, lo avevano scovato nel Pronto soccorso dell’ospedale di Cittadella dove s’era rivolto per farsi medicare. E per lui erano scattate le manette.



di Cristina Genesin
da ilmattinodipadova.it

 



L’OFFERTA !
Lui, il conducente “esemplare” che uccise una giovane mamma di 29 anni, che aveva un bimbo di 5 anni, Ha offerto soldi alle vittime e, in cambio, vuole essere giudicato con il rito abbreviato per evitare il processo e beneficiare dello scontro di un terzo della pena. E’ solo una questione di costi per avere sconti di pena. (ASAPS)

Venerdì, 20 Maggio 2016
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