La polizia stradale cattura il "rapace" dei camionisti
CARRARA. Nel reticolo della Polstrada steso lungo sulle arterie della Toscana ci sono rimasti, questo fine settimana, un italiano e uno straniero, arrestati rispettivamente per rapina e spaccio di droga. L'italiano, avellinese di 45 anni, era il terrore dei camionisti, un vero e proprio “rapace”. Fermarsi a riposare solo per poche ore era diventato un incubo. Aveva una precisa strategia: mai agiva allo stesso modo, per non farsi scoprire. Ma i poliziotti della stradale gli stavano dietro come segugi. Da tempo ne fiutavano l'odore, ma lui era sempre lesto a dileguarsi. Non immaginava che su quelle tracce lasciate nei luoghi dei suoi misfatti si sono aggrappati i poliziotti della sottosezione di Pontremoli, convinti che il pesce sarebbe caduto nella rete.
L'ultima rapina è dello scorso 10 marzo. Sull'A/15, di notte, nell'area di sosta di Santo Stefano Magra (Sp), l'uomo aveva adocchiato un camion che trasportava ferro lavorato. Con un bastone ha spaccato il vetro della cabina di guida ma, a causa della reazione dell'autista, si è dovuto accontentare solo di pochi euro, lasciando in mutande il camionista. Gli investigatori della stradale di Massa e di Pontremoli hanno visto le immagini riprese dalle telecamere. Erano sfuocate, ma hanno avuto un'intuizione. Due veicoli ci avevano messo troppo tempo per percorrere un tratto di strada a ridosso dell'area di sosta, in coincidenza con l'ora della rapina. Uno dei veicoli era di un noto depredatore di Tir, nei cui confronti la Procura di La Spezia ha emesso un mandato di cattura. La Polstrada lo ha intercettato sabato scorso, perquisendo a Santo Stefano un deposito ove il rapinatore stoccava la merce. Ci stava provando anche con un rimorchio rubato pochi giorni prima, carico di bobine di carta, dal valore di oltre 30.000 euro.
Il proprietario, incredulo per il rapido ritrovamento, riavrà la merce dai poliziotti, che ci hanno visto giusto: al malvivente hanno sequestrato il “kit da lavoro”, tra cui una pistola cromata senza tappo rosso, uno scanner per sentire le comunicazioni della polizia, guanti, timbri e targhe false, da apporre sul retro del camion dopo il furto e passare indenne ai posti di blocco. Strategia da vero professionista del crimine.
È andata male anche a un albanese di 22 anni che, lo scorso sabato, percorreva con una Mercedes l'autostrada del Sole. All'altezza di Arezzo, lo straniero ha sorpassato una pattuglia della stradale di Battifolle, che procedeva lentamente per osservare meglio i volti degli automobilisti incrociati. I poliziotti hanno avuto fiuto, il tipo non era rassicurante. Lo hanno fermato e lui, che trasportava droga, vistosi braccato si è giocato l'ultima carta. Ha esibito un permesso di soggiorno valido, pensando che gli agenti si sarebbero fidati di lui e gli avrebbero consentito di appartarsi. «Devo fare la pipì», ha detto agli uomini in divisa. In realtà pensava di fuggire, ma il piano è fallito. Nel bagagliaio, ben occultati, sono spuntati più di un chilo e mezzo tra cocaina pura e marijuana, che gli avrebbero fruttato circa centomila euro. La Polstrada ha arrestato lo straniero per spaccio di stupefacenti, sequestrandogli la vettura.
Quando sconterà la condanna, dovrà lasciare l'Italia. La polizia gli sta per revocare il permesso di soggiorno. Prima però continuerà l’indagine per scoprire se si è macchiato di altri reati durante le sue scorribande lungo le autostrade toscane.
Al rapace la Stradale taglia gli artigli. (ASAPS)