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Patente a punti 19/12/2003

NASCE L’ASSICURAZIONE SUI PUNTI PATENTE

Da"Giornale di Vicenza"

NASCE L’ASSICURAZIONE SUI PUNTI PATENTE

L’introduzione dei punti spinge autotrasportatori e anche privati ad assicurarsi.
Patenti, la paura del ritiro crea il boom delle "polizze"


Basta un nonnulla per "alleggerire" la patente. Cioè il sistema funziona, perchè da quando (la scorsa estate) al permesso di guida sono stati abbinati venti punti, il cui esaurimento comporta uno stop forzato, gli incidenti mortali sono diminuiti, ma la paura di precipitare a fondo classifica, oltre il quale c’è la retrocessione allo status di pedone, per chi usa l’auto soprattutto per lavoro in certi casi trasborda in... sindrome. D’altra parte non è necessario essere degli anarchici del volante per violare l’obbligo di precedenza ai pedoni che transitano sugli attraversamenti pedonali (meno 5 punti) o per non rispettare la distanza di sicurezza (meno 3) opporre per dimenticarsi di allacciare le cinture (meno 2). Però anche stavolta scatta l’italica fantasia, cioè a neutralizzare o quanto meno a mitigare la paura qualcuno c’ha già pensato. Nei bar sono cominciati a comparire cartelli che recitano: "Ritiro patente? Assicurati. Ora puoi tutelarti dagli imprevisti che possono derivare dalla circolazione stradale". E componendo il sottostante numero telefonico si scopre che l’idea ha avuto un successo strepitoso: "In questo periodo -confida uno dei promotori - se riesco a fermarmi e riposare almeno il giorno di Natale, sono fortunato". è una novità soprattutto per i privati, perchè tutte le compagnie hanno sempre assicurato le aziende che volevano tutelare le patenti di quei dipendenti il cui fermo avrebbe comportato una perdita di produttività. Nè la società che c’è dietro il cartello comparso nei giorni scorsi in città è l’unica a offrire questo tipo di servizio: la "Intermedia consulenze" di Olmo forse rispetto alle altre ha il vantaggio di appoggiarsi ad un società tedesca (è un pool di compagnie europee, qualche italiana compresa) che con i suoi 29 milioni di clienti è leader del settore, ma soprattutto ha il merito, con il suo cartello rosa che imita il frontespizio di una patente di guida, di destare curiosità e interesse nel giusto mix che spinge a telefonare e a chiedere informazioni. Dice Ivan Scarella: "è una scelta di marketing, il cliente non lo aggrediamo con slogan o con offerte- bomba, ma vogliamo che sia lui a chiamarci e a chiedere un appuntamento per saperne di più: nelle case della gente vogliamo entrare in punta di piedi".
E se il prodotto piace, il portafoglio clienti s’ingrandisce. Non viene sottaciuto che da luglio la maggior parte delle polizze sono state sottoscritte da ditte di autotrasporto o da singoli "padroncini" (dopo l’introduzione della patente a punti sono una categoria a rischio) ma si precisa anche che le file dei privati, grazie soprattutto al "passaparola", si ingrossano sempre di più. Perchè bastano anche 256 euro (è il premio minimo, che si può anche versare in due tranche semestrali) per tutelarsi dal ritiro della patente per le infrazioni al codice della strada, la cui gravità è quantificabile con i famosi punti. In sostanza viene garantito che la patente "torna a casa" e che i punti, tramite il corso che sarà tenuto in un’autoscuola, saranno recuperati: la compagnia sosterrà tutte le spese necessarie e pagherà anche una diaria (minimo 10 euro, ma dipende dalla consistenza del premio annuale) fino a un massimo di 180 giorni. Ma a rendere ancora più appetibile l’offerta c’è una "casco" integrale, che, qualsiasi cosa succeda, dà ventiquattro ore su ventiquattro copertura legale ed economica: il contraente è tutelato (gli vengono pagate le cure mediche e anche la convalescenza) perfino se scivola dalle scale di casa.
Tralasciando i dati specifici e tecnici (il piacere di fornirli lo lasciamo ai promotori) va solo aggiunto che è "coperto" anche il dipendente d’azienda o l’autotrasportatore cui la patente è ritirata per guida in stato di ebbrezza, mentre ne è escluso (è l’unica differenza tra le due polizze) il privato. E il motivo lo spiega Ivan Scarella: "Il "furbo" potrebbe ubriacarsi e farsi pizzicare di proposito, per incassare la diaria per sei mesi".
 
Sandro Sandoli


Venerdì, 19 Dicembre 2003
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