RIFORMA FISCALE PER LE PARTITE IVA
Per il mondo delle partite iva il Governo ha messo a punto un programma di riforme complesso. La legge di stabilità ha già previsto il ribattezzato Statuto dei Lavoratori autonomi, che si accompagna al nuovo regime dei minimi 2016 e a nuove misura in vista: flat tax (tassa piatta) sugli utili lasciati in azienda, semplificazioni per studi di settore e spesometro, incentivi fiscali per la capitalizzazione delle imprese e nuovo decreto ad hoc che potrebbe contenere anche misura per le partite Iva.
Infine, in parlamento è in discussione il Ddl sul lavoro autonomo e smart working (lavoro agile).
Il pacchetto per la crescita annunciato dal governo, che secondo le ultime stime contenute nel DEF ( documento economia e finanza), vale + 0,2% di PIL (prodotto interno lordo). Conterrà, fra l'altro, norme fiscali per favorire gli investimenti nelle imprese e nella startup (imprese innovative). Non si esclude che questo possa comprendere anche la tax flat, imposta non più progressiva (come l'Irpef), ma proporzionale come l'Ires (imposta sul reddito delle società), e destinata alle società di persone e ditte, sugli utili reinvestiti in azienda.
Allo studio, anche se con un orizzonte più lungo (legge stabilità 2017), c'è la riforma degli studi di settore, con una sforbiciata per alcune categorie e un cambiamento di indirizzo per trasformare l'adempimento in uno strumento di compliance fiscale (adesione e conformità delle attività aziendali alle disposizioni normative e ai codici di condotta). di una segretaria (figura meramente esecutrice).
Altra novità, riguarda l'IRAP, ma in questo caso non si tratta di emanare una normativa bensì di adeguarsi a una sentenza della Corte di Cassazione, sulla annosa questione della autonoma organizzazione, presupposto impositivo della specifica imposta. La Suprema Corte, ha aderito positivamente sulla richiesta e sul diritto di un rimborso dell'imposta richiesta da un professionista, pur in presenza di una segretaria, figura meramente esecutrice. Una pronuncia che apre la strada per l'esenzione IRAP a tutti i professionisti con un solo dipendente o collaboratore con mansioni analoghe.
Dibattito aperto anche sul rischio di nuovi aumenti Iva, se dovessero scattare le famose clausole di salvaguardia che la legge di stabilità ha solo congelato per questo 2016, e che potrebbero portare l'imposta sul valore aggiunto al 25% entro il 2018. Si tratta, è bene precisarlo, di una ipotesi molto remota in quanto, il Governo, ha a più riprese precisato e assicurato che non ci sarà alcun aumento di tale imposta. Il recente via libera di Bruxelles, ai conti pubblici italiani, rappresenta una ulteriore assicurazione in questo senso.
Tuttavia, le associazioni di categoria, continuano a fare pressing per evitare che il Governo su questo fronte faccia una marcia indietro. Nei giorni scorsi, nuovo appello in questo senso del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, per evitare l'incremento delle aliquote.