(ASAPS)
MILANO – È un 2003 che ha significato molto per il ramo RC
auto, almeno secondo i rilevamenti dell’ISVAP (Istituto di Vigilanza
sulle Assicurazioni Private).
Secondo i dati forniti, infatti, le compagnie d’assicurazione hanno
ottenuto un utile nel settore pari a 883 milioni di euro, di gran lunga
superiore ai 239 milioni registrati nel 2002, e che rappresenta il 5%
dei premi incassati.
I rilevamenti sono stati elencati nella “Rilevazione annuale del
contenzioso Rc auto”, realizzato dall’Isvap elaborando i rapporti
inviati dalle singole compagnie e riguardanti lo stato del contenzioso
civile e penale relativo all’anno 2003. Il rapporto evidenzia che
nel 2003 la raccolta – così è definita dagli esperti
l’assunzione di capitali – è stata di 17,6 miliardi di
euro, pari al +6% rispetto al 2002 quando però l’incremento
fu dell’8,5% rispetto al 2001.
Secondo l’istituto il risultato conseguito sarebbe stato possibile
grazie alla congiuntura di due fattori: il minor numero di sinistri denunciati,
che sono stati 4milioni e 117mila circa, il 3,3% in meno rispetto al 2002,
nonché il ridotto impegno economico delle compagnie sui costi di
gestione, pari al 17,3% dei premi contabilizzati, valore che nel 1998
aveva sfiorato il 19%. Per quanto riguarda invece il costo medio complessivo
dei sinistri (pagato e riservato), nel 2003 il valore è stato pari
a 3.805 euro (+7,8% sul 2002) che si riduce a 3.692 (+5,3%) se si considerano
anche le stime per sinistri tardivi.
Per quanto riguarda invece il contenzioso civile, alla fine del 2003 le
cause pendenti erano 339.402, con un’incidenza del 15,9% (14,5% nel
2002) sul numero dei sinistri a riserva. Analizzando i dati emerge però
che le cause di I°grado pendenti al 31 dicembre 2003 erano 330.006
(+3,7% rispetto alla fine del 2002) e rappresentavano il 97,2% dei procedimenti
civili. Mentre le cause pendenti presso i Giudici Conciliatori e i Giudici
di Pace a fine 2003 erano 240.092, pari al 72,8% del totale delle cause
civili di I° grado pendenti (69,9% nel 2002) e presentavano un’incidenza
sui sinistri a riserva dell’11,3% (9,9% nel 2002).
Prosegue invece la diminuzione delle cause presso Preture e Tribunali
che, al 31 dicembre 2003, erano rispettivamente 5.413 (7.209 a fine 2002)
e 84.501 (88.516 a fine 2002). Per quanto riguarda i procedimenti civili
di II grado e di Cassazione, a fine 2003 le cause pendenti ammontavano
a 9.396, rispetto alle 7.703 di fine 2002. Infine, le cause penali hanno
registrato una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente,
sia in termini assoluti che in relazione al numero dei sinistri a riserva.
Infatti i procedimenti erano 7.115 (7.089 a fine 2002) con una incidenza
dello 0,3%, la stessa percentuale raggiunta nel 2002.
Le cause in esame risultano trattate sopratutto dalle Preture (6.746 procedimenti),
dalle Corti d’Appello (223) e dalla Cassazione (146). Fonte,
Istat. (ASAPS).
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