«Siamo
riusciti a far emergere la cifra nera degli incidenti». Luca Marchese,
comandante provinciale della polstrada, dà la chiave di lettura
dei dati relativi ai sinistri dello scorso anno a Savona e provincia,
numeri che sono stati comparati con quelli del 2003 e 2002. Nel 2004 è
stato realizzato per la prima volta un controllo incrociato con il pronto
soccorso dei vari ospedali, in modo da conoscere con esattezza il numero
effettivo degli incidenti. «Ne abbiamo scovato 80 in più
rispetto a quelli denunciati: in casi non gravi e non rilevati, i protagonisti
preferiscono rimanere nell’ombra onde evitare problemi con le forze dell’ordine
e vedersi magari decurtare punti sulla patente», dice Marchese.
La polstrada di Savona ha voluto andare in fondo alla cosa, ha ricostruito
uno per uno tutti i sinistri non segnalati, li ha inseriti nel computo
complessivo. «L’obiettivo del 2005 è proseguire in questo
lavoro nell’ambito del conseguimento di una sempre maggiore sicurezza».
Per quanto riguarda la viabilità ordinaria nel 2004 sono stati
registrati 558 incidenti (contro 530 del 2003 e 639 del 2002), mentre
i feriti sono stati 363 (356 nel 2003, 408 del 2002) e i morti 10 (rispettivamente
contro 12 e 14). Nel tratto autostradale di competenza - la A6 - la polstrada
savonese nel 2004 ha rilevato 140 sinistri (262 nel 2003, 317 nel 2002),
con 47 persone ferite (94 nel 2003, 108 nel 2002) e una deceduta (5 nel
2003, 3 nel 2002).
Tenendo conto che nel biennio 2002/2003 non era stata portata a galla
la cosiddetta cifra nera, i dati del 2004 vengono letti in maniera positiva
dalla polstrada: nell’ambito di un programma preventivo coordinato dalla
prefettura, gli agenti di Savona, Carcare, Finale e Albenga hanno collaborato
con le altre forze dell’ordine, oltre a svolgere una campagna di educazione
stradale nelle scuole medie e superiori. Ma è stato significativo
anche il lavoro che l’ufficio infortunistica ha realizzato insieme ai
tecnici della Provincia, in modo da poter realizzare lavori mirati su
tratti particolarmente pericolosi, come le provinciali 29 (Cadibona),
334 (Sassello) o la galleria San Martino (Albenga-Alassio), oppure intensificare
i controlli diretti delle pattuglie su altri (via Aurelia, rettilineo
di Pecorile). Il 45% degli incidenti avviene nel periodo maggio-settembre,
ugualmente distribuiti fra giorno e notte (nella stagione fredda sono
pochi quelli notturni).
Ma chi viene coinvolto nei sinistri? Rispetto al 2003 sono calati sensibilmente
i conducenti dei mezzi pesanti (-70%), mentre nel 70% dei casi i sinistri
sono addebitabili solo all’elevata velocità (il rimanente 30% alla
guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti,
spesso abbinate anche all’alta velocità). Per il 90% gli ubriachi
sono uomini (22-34 anni), mentre l’infrazione preferita dalle donne (90%,
quasi tutte fra 22 e 28 anni) è parlare al telefonino. E le cinture?
«Le mettono tutti». Gli incidenti sulle due ruote («Pochi
problemi con i caschi») sono il 30% in meno rispetto al 2002, molto
ha inciso l’obbligo del patentino per gli under 18.
A.C.
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