Venezia
Squarciavano i teli dei camion e facevano razzia in autostrada, cinque arrestati
Erano veloci e soprattutto organizzati, ma gli arresti scattati all'alba di martedì hanno con ogni probabilità posto fine alla loro carriera criminale. Almeno in queste forme. La polizia stradale di Venezia, infatti, ha arrestato cinque sospettati con l'accusa di avere perpetrato una serie di furti sulle aree di servizio del Nord Italia. Si tratta di un 47enne, di un 34enne, di un 51enne, di un 42enne e di un 23enne. Cinque i colpi accertati, ma chissà quanti altri nel 2015 sono effettivamente stati perpetrati dalla banda, formata soprattutto da baresi. L'inchiesta è scattata dopo un furto avvenuto in una piazzola di sosta dell'autostrada A4 il 23 marzo dell'anno scorso, in provincia di Padova. Un autostrasportatore si è trovato il cassone razziato mentre era fermo per il proprio riposo giornaliero.
La polizia stradale ha raccolto alcuni elementi e li ha collegati ad altri furti avvenuti in autostrada. Da lì l'inchiesta si è allargata, anche attraverso intercettazioni e il controllo delle telecamere, fino ad arrivare all'emissione delle cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere. Oltre agli arrestati, accertamenti sono in corso nei confronti di ulteriori quattro complici, in grado di fornire appoggio logistico ai malviventi.
I furti avvenivano con modalità identiche ai danni di camionisti in riposo notturno: veniva praticato uno squarcio a mezza luna sul telone del camion per vederne il contenuto e, in caso positivo, veniva avvisato il complice alla guida di un autocarro per trasbordare la merce. In un caso sono stati rubati pneumatici, in un altro farmaci. Segno che i delinquenti non cercavano solo un determinato tipo di mercanzia. Gli investigatori sono riusciti a raccogliere informazioni importanti anche nei luoghi d'origine degli arrestati, individuando pure i veicoli utilizzati per i furti. C'erano un'automobile che fungeva da vedetta, in caso di problemi, un'altra invece serviva per i sopralluoghi, mentre un autocarro veniva utilizzato per caricare i bottini. I veicoli in uso erano molti, a volte intestati a prestanome, a volte presi a noleggio. Inoltre, per non essere ascoltati, i membri del gruppo cambiavano spesso cellulare. Ma intercettazioni, con ogni probabilità Gps, cimici hanno contribuito a incastrare il gruppo. A inizio settimana la partenza dal Meridione alla volta delle autostrade del Nord. Poi i furti. Tanto che diversi camionisti la mattina, al risveglio, si trovavano uno squarcio sul rimorchio. Segno del passaggio dei ladri.
Accertati dalla polstrada cinque furti, per un valore totale del bottino di 300mila euro: il 23 marzo 2015 in provincia di Padova lungo la A4, il 1 aprile 2015 in provincia di Venezia lungo la A57, il 6 maggio in provincia di Brescia lungo la A4, l'8 maggio in provincia di Firenze lungo la A1, il 15 dicembre 2015 in provincia di Venezia lungo la A4.
ANNIENTATA L’ENNESIMA BATTERIA DI PREDATORI (MA FINO A QUANDO?) COMPLIMENTI AGLI AGENTI. GLI AUTOTRASPORTATORI VI SARANNO GRATI. (ASAPS)
"C'erano un'automobile che fungeva da vedetta, in caso di problemi, un'altra invece serviva per i sopralluoghi, mentre un autocarro veniva utilizzato per caricare i bottini. I veicoli in uso erano molti, a volte intestati a prestanome, a volte presi a noleggio. Inoltre, per non essere ascoltati, i membri del gruppo cambiavano spesso cellulare. Ma intercettazioni, con ogni probabilità Gps, cimici hanno contribuito a incastrare il gruppo".