La Carta d'identità classica che piace ai criminali
L'Italia digitale marcia a due velocità. Accelera su SPID, il servizio pubblico di identità digitale, e segna il passo sul documento di identità per eccellenza. Gli italiani sono gli unici, in Europa, a viaggiare con lo stesso cartoncino degli anni 50. Certo, la carta di identità non è più compilata a mano bensì con la stampante, ma la foto è sempre attaccata con la spillatrice, o punzonata o ricoperta da una pellicola trasparente. Ci sono ovviamente gli immancabili timbro e firma. E la sicurezza? Pari a zero. Perciò le carte di identità italiane piacciono tanto ai delinquenti, che continuano a sottrarne a migliaia nelle casseforti degli uffici di anagrafe dei comuni. Le rubano in bianco, poi per i falsificatori è un gioco da ragazzi compilarle su commissione.
Gli ultimi furti? 1300 in un solo colpo a Nocera Inferiore il 26 maggio scorso, 500 a Foggia l'8 maggio, 970 ad Albano il 25 marzo, 1000 a Campobasso a dicembre 2015, per citare soltanto i casi riportati negli ultimi mesi dai giornali. Sarebbe interessante avere le cifre ufficiali, ma il Ministero dell'Interno, più volte sollecitato, non ha mai risposto alle mail. Possiamo dunque soltanto ipotizzare che si tratti di un fenomeno diffuso. L'unico dato ufficiale si evince dall'archivio della Direzione Centrale Polizia Criminale, che contiene 24.606.269 registrazioni di documenti per i quali è stato denunciato il furto o lo smarrimento.
I furti di carte d'identità (Pdf)
Le vecchie carte di identità rubate finiscono nelle mani della criminalità organizzata. L'anno scorso il prezzo per una carta di identità era di 13 euro nel primo passaggio, poi a salire come avviene in tutti le attività di ricettazione. Alcune carte d’identità rubate in Puglia, Campania e Lazio sono state trovate in possesso di cittadini non europei fermati in Germania, Irlanda, Grecia, Belgio e Italia. La Polizia ha accertato l’ingresso, con quei documenti, di cittadini siriani, albanesi, palestinesi, iraniani ed afghani. Che questi documenti in cartoncino, così facilmente falsificabili, possano far gola anche ai terroristi è una ipotesi non peregrina. Lo stesso sindaco di Foggia, Franco Landella, dopo il furto nel suo Municipio, ha detto che "visto il clima di terrorismo che viviamo – il pensiero va all’utilizzo improprio dei documenti".
Proprio a causa del terrorismo, molti paesi dell'area Schengen hanno reintrodotto i controlli alle frontiere e capita spesso agli italiani in viaggio con la sola carta di identità in cartoncino di essere fermati per accertamenti più accurati. Cosa che non capita ai pochi fortunati possessori della CIE, la carta di identità elettronica. Già, perché un manipolo di italiani – quanti non è dato sapere - possiede la smart card a prova di falsario, realizzata in base ai criteri di sicurezza previsti dall'Unione Europea.
La rilasciano soltanto 153 comuni su più di 8000, ammessi ad una "sperimentazione" che dura da quasi vent'anni e che è costata decine di milioni di euro. Ogni governo promette che "presto" sarà nelle tasche di tutti gli italiani con i risultati che conosciamo. Adesso si ricomincia. A dicembre scorso il Ministero dell'Interno ha reso note le nuove "Modalità tecniche di emissione della Carta d'identità elettronica", con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
La nuova CIE dotata di microchip conterrà impronte digitali, codice fiscale ed estremi dell'atto di nascita, corredati da una serie di elementi di sicurezza (ologrammi, sfondi di sicurezza, micro scritture). Al momento della richiesta il cittadino potrà fornire il proprio consenso alla donazione degli organi e potrà indicare le modalità di contatto, compresi numero di telefono, indirizzo di posta elettronica o indirizzo PEC.
Visti i precedenti, sembra davvero difficile che entro il 2018 – come fa sapere l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) – possa essere "completata la diffusione su tutto il territorio nazionale". È più facile che le vecchie carte di identità italiane rubate continuino ad alimentare il mercato dei documenti falsi. Forse gli italiani in giro per l'Europa farebbero meglio a dotarsi di passaporto, per evitare l'umiliazione dei doppi controlli e gli sguardi sospettosi dei poliziotti di frontiera.
di Pino Bruno
da repubblica.it
Piace, ma quanto? “Gli ultimi furti? 1300 in un solo colpo a Nocera Inferiore il 26 maggio scorso, 500 a Foggia l'8 maggio, 970 ad Albano il 25 marzo, 1000 a Campobasso a dicembre 2015, per citare soltanto i casi riportati negli ultimi mesi dai giornali. Sarebbe interessante avere le cifre ufficiali, ma il Ministero dell'Interno, più volte sollecitato, non ha mai risposto alle mail. Possiamo dunque soltanto ipotizzare che si tratti di un fenomeno diffuso.” (ASAPS)