Palermo
Vigilessa morta in strada. Scagionato il prof che la investì
PALERMO - Investì una vigilessa, morta dopo due settimane d'agonia, ma non sarà processato per omicidio colposo. Il giudice per l'udienza preliminare di Termini Imerese ha archiviato l'inchiesta a carico di Filippo Lo Forti. Fu lui, nel 2015, in piazza Mazzini a Collesano, a investire Maria Ilardo,47 anni, mentre era in servizio. Il cuore della donna smise di battere nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Villa Sofia di Palermo.
Le analisi confermarono innanzitutto che Lo Forti, di professione insegnante, non aveva consumato alcool o droghe. Restava da accertare la dinamica dell'incidente. Al termine delle indagini, basate su una perizia e su una serie di testimonianze, lo stesso pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione.
Il giudice ha dato ragione a Lo Forti, difeso dall'avvocato Giuseppe Minà, concludendo che “non vi sono elementi idonei a sostenere in giudizio che l'indagato abbia violato la regola cautelare che impone di adeguare la velocità a tute le circostanze del caso”. Non c'erano tracce di frenata sull'asfalto che potessero fare presupporre che la Fiat Multipla di Lo Forti viaggiasse a velocità superiore a quella prevista dal codice. E le testimonianze sono state tutte a favore dell'indagato. Il legale dei familiari della vittima aveva sostenuto che i racconti fossero viziati “da una inconsapevole contaminazione ambientale” che, però, secondo il giudice “non è sicuramente provata dalla mera conoscenza fra le persone informate dei fatti e l'indagato”. La posizione di Lo Forti è stata archiviata. Resta il dramma della vita spezzata di una giovane donna.
di Riccardo Lo Verso
da m.livesicilia.it
LA VOCAZIONE AL SUICIDIO DELLA VIGILESSA... MA CHI GLIELO FA FARE AGLI AGENTI DI STARE IN MEZZO AD UNA STRADA PER FARE VIABILITA’? (ASAPS)
Quindi? La vigilessa si sarebbe voluta suicidare???
Investita in mezzo alla strada mentre in divisa svolgeva il suo lavoro, per la morte della agente della Polizia Municipale non c’è nessun colpevole!
Il conducente non era ubriaco e non era drogato, non ci sono tracce di frenata (e se semplicemente non avesse frenato per niente prima di colpirla??)
C’è una frase chiave nell’articolo che ci solleva dei forti dubbi :” Il legale dei familiari della vittima aveva sostenuto che i racconti fossero viziati “da una inconsapevole contaminazione ambientale” che, però, secondo il giudice “non è sicuramente provata dalla mera conoscenza fra le persone informate dei fatti e l'indagato”.
Speriamo che i familiari della poliziotta e l'avvocato impugnino!! E che un secondo vaglio della causa apra nuovi squarci.