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Pirateria 13/10/2004

Pirateria, Empoli: investe una bambina sulle strisce e scappa. Rintracciata poco dopo da una pattuglia di veri detective

Pirateria, Empoli: investe una bambina sulle strisce e scappa. Rintracciata poco dopo da una pattuglia di veri detective

(ASAPS) EMPOLI – A Empoli sono le 13,12 di venerdì, quando alla Sala Operativa del distaccamento della Polizia Stradale giunge la richiesta di intervento per un investimento di una bambina da parte di un pirata della strada. Quando gli agenti arrivano, la piccola – 12 anni appena – è a bordo di un’ambulanza medicalizzata del 118, dove i sanitari cercano di stabilizzarne le condizioni per raggiungere l’ospedale. Ha una frattura esposta della tibia, ed anche il braccio è spezzato. Vicino al sangue, a terra, un monopattino. Bastano pochi istanti, ai due esperti stradalini, per comprendere la dinamica di quell’incidente: la ragazzina, con lo skate in mano, stava attraversando a piedi sulle strisce pedonali, quando un’auto nera – questo dicono i testimoni – la investe in pieno. La macchina non si ferma, ed anzi accelera nella fuga. I due agenti cominciano ad esaminare la scena del crimine, trovando a terra un pezzo dell’auto pirata. C’è un pezzo con una scritta, “CLASSIC”, che riconduce ad una Mercedes Classe A. La pattuglia diffonde la nota di ricerca, poi prende le misure, sente i testimoni, chiude la parte del rilievo. Ma ai due operatori, che conoscono bene il territorio, non va giù l’idea di rientrare a mani vuote. Si concentrano sull’orario dell’incidente, e per loro comincia a farsi strada l’ipotesi che quella macchina appartenesse a qualcuno residente o giunto nelle vicinanze per motivi professionali. Cominciano a battere la zona, senza darsi un istante di tregua, finché, alle 19, l’occhio cade su una Mercedes Classe A, nera, con uno specchio visibilmente danneggiato: dalla portiera manca proprio quel pezzo di scritta. L’appostamento dura poco, perché pochi minuti dopo due ragazze arrivano e salgono a bordo. Vengono immediatamente fermate e condotte in ufficio. La conducente tenta di giustificarsi, dicendo di aver solo sentito un urto, di non essersi accorta di aver investito una bambina. Ma la malafede è dimostrata quando dalla concessionaria Mercedes di zona si viene a sapere che la piratesca aveva ordinato, poco dopo l’incidente, il pezzo mancante. A suo carico sono scattate dunque la denuncia a piede libero per lesioni personali, omissione di soccorso e fuga. Ai colleghi, i complimenti dell’Asaps. (ASAPS).


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Mercoledì, 13 Ottobre 2004
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