Pirateria, Empoli: investe una bambina sulle strisce e scappa. Rintracciata poco dopo da una pattuglia di veri detective | |
(ASAPS)
EMPOLI – A Empoli sono le 13,12 di venerdì, quando alla Sala
Operativa del distaccamento della Polizia Stradale giunge la richiesta
di intervento per un investimento di una bambina da parte di un pirata
della strada. Quando gli agenti arrivano, la piccola – 12 anni appena
– è a bordo di un’ambulanza medicalizzata del 118, dove
i sanitari cercano di stabilizzarne le condizioni per raggiungere l’ospedale.
Ha una frattura esposta della tibia, ed anche il braccio è spezzato.
Vicino al sangue, a terra, un monopattino. Bastano pochi istanti, ai due
esperti stradalini, per comprendere la dinamica di quell’incidente:
la ragazzina, con lo skate in mano, stava attraversando a piedi sulle
strisce pedonali, quando un’auto nera – questo dicono i testimoni
– la investe in pieno. La macchina non si ferma, ed anzi accelera
nella fuga. I due agenti cominciano ad esaminare la scena del crimine,
trovando a terra un pezzo dell’auto pirata. C’è un pezzo
con una scritta, “CLASSIC”, che riconduce ad una Mercedes Classe
A. La pattuglia diffonde la nota di ricerca, poi prende le misure, sente
i testimoni, chiude la parte del rilievo. Ma ai due operatori, che conoscono
bene il territorio, non va giù l’idea di rientrare a mani
vuote. Si concentrano sull’orario dell’incidente, e per loro
comincia a farsi strada l’ipotesi che quella macchina appartenesse
a qualcuno residente o giunto nelle vicinanze per motivi professionali.
Cominciano a battere la zona, senza darsi un istante di tregua, finché,
alle 19, l’occhio cade su una Mercedes Classe A, nera, con uno specchio
visibilmente danneggiato: dalla portiera manca proprio quel pezzo di scritta.
L’appostamento dura poco, perché pochi minuti dopo due ragazze
arrivano e salgono a bordo. Vengono immediatamente fermate e condotte
in ufficio. La conducente tenta di giustificarsi, dicendo di aver solo
sentito un urto, di non essersi accorta di aver investito una bambina.
Ma la malafede è dimostrata quando dalla concessionaria Mercedes
di zona si viene a sapere che la piratesca aveva ordinato, poco dopo l’incidente,
il pezzo mancante. A suo carico sono scattate dunque la denuncia a piede
libero per lesioni personali, omissione di soccorso e fuga. Ai colleghi,
i complimenti dell’Asaps. (ASAPS).
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